Addio a Monari, avvocato  appassionato di politica 

Il lutto. Arrigo aveva 78 anni, domani alle 15 il funerale al cimitero. La sua vita divisa fra la toga  e il riformismo. Mario Raffaelli: «Esempio di onestà, il bene comune era il suo fine ultimo»



Trento. Si è spento sabato pomeriggio a 78 anni Arrigo Monari. E con lui se ne va un uomo onesto che aveva nel bene comune il fine ultimo della sua azione, sia che agisse da avvocato, professione alla quale ha dedicato decine e decine di anni, sia che agisse da politico. Il suo nome è legato a quello del partito socialista in Trentino e poi all’esperienza di Costruire Comunità e del Pd restando, come ricorda l’amico Mario Raffaelli, sempre ancorato in quel modo che si rifà al centro sinistra. Una morte improvvisa quella di Monari che fino ad un paio di mesi fa lo si poteva incontrare a passeggio in giro per città. E al suo fianco, fino all’ultimo momento, la moglie Silvia Sandri. Nome noto anche il suo, legato alle Acli, di cui è stata presidente come è stata presidente del “Punto d’incontro” prima di Vicenzo Passerini.

La morte di Monari lascia un vuoto che appare incolmabile in chi lo ha avuto vicino nella sua vita. «Con la scomparsa di Arrigo, protagonista insieme a Walter Micheli della migliore stagione del riformismo trentino - ricorda Vicenzo Calì - viene a mancare un contributo importante in un tempo in cui conta sempre di più l'esperienza, se si vuole risalire la china in fondo alla quale è finito il movimento democratico. E di esperienza ne aveva da vendere, l’avvocato Monari: da segretario del partito socialista, aveva saputo attraversare i difficili anni Ottanta mantenendo saldamente ancorato alla sua tradizione il socialismo trentino; al nascente movimento democratico che portò alla nascita del partito oggi guidato da Zingaretti non mancò di partecipare attivamente, sempre prodigo di consigli su come affrontare le difficoltà del tempo presente. Una perdita che ci addolora». «Una persona generosa e disponibile» così Aldo Duca ricorda Monari. Un’amicizia la loro “passata” dal tribunale. «Da sindacalista - ricorda - alla fine degli anni Settanta era finito a processo per diffamazione. Ero agitato, fuori dall’aula, con il mio avvocato in ritardo. Era passato Arrigo che mi aveva rassicurato e poi aveva sostituito il mio legale. Perché era così: sempre pronto a dare una mano». Sottolinea la profonda onestà di Monari, Mario Raffaelli: «Ci siano conosciuti nel Psi alla fine degli anni Sessanta e insieme abbia percorso un lungo tratto di strada. Di lui non possono non ricordare la sua profonda onestà e anche la sua cultura. Di cui non faceva sfoggio, ma era parte integrante di lui. Insieme abbiamo macinato chilometri fra le varie sezioni socialiste del Trentino perché una volta la politica la si faceva così, in strada. E lui - dice sorridendo e ricordando l’amico - era un pessimo autista».

«Era un collega stimato e apprezzato da tutti anche per il suo impegno e le battaglie a fianco dei lavoratori» ricorda il presidente dell’ordine degli avvocati, Andrea de Bertolini.

I funerali di Arrigo Monari saranno celebrati domani alle 15 al cimitero.













Scuola & Ricerca

In primo piano