Acqua e rifiuti: Rovereto pronta ad andare da sola

Troppe incognite sul via libera alla nascita di un società unica con Trento Il sindaco Miorandi attende in silenzio, ma molti guardano già ai comuni lagarini


di Paolo Tagliente


ROVERETO. Rovereto ha già deciso -a delibera è stata approvata con 24 voti a favore, anche delle minoranze - ma ora attende che Trento faccia altrettanto, anche se il via libera da parte del consiglio comunale del capoluogo alla creazione di una società unica per la gestione del servizio idrico e dei rifiuti non è affatto scontata. Sono 600 gli emendamenti alla delibera presentati dalle opposizioni, 250 firme contrarie raccolta dagli esponenti del Movimento 5 Stelle e sul tavolo resta ancora una questione tutt’altro che secondaria: come pagare i 37 milioni di euro che Trento dovrebbe sborsare per acquistare la rete idrica da Dolomiti Energia, attuale proprietaria. Somma che l’amministrazione roveretana, che della rete idrica cittadina è invece proprietaria, non ha alcuna intenzione di contribuire a pagare, magari attraverso aumenti”spalmati” sulle bollette dei propri cittadini. Su questo fronte, Rovereto ha messo fin da subito le cose in chiaro, ma i segnali arrivati da Palazzo Thun sono tutt’altro che tranquillizzanti e l’accordo, scontato fino a qualche settimana fa, ora non lo è più.

A Rovereto, intanto, da più parti si sta valutando la possibilità di compiere un clamoroso strappo, qualora le condizioni poste da Trento fossero palesemente svantaggiose, e di valutare la possibilità di cercare altri alleati con cui gestire rete idrica e rifiuti, guardando cioè alle amministrazioni della Comunità della Vallagarina. Pensiero, questo, che appare tutt’altro che isolato anche se nessuno lo vuole esprimere apertamente. Tanto meno il sindaco Andrea Miorandi il quale, per evitare che anche una sola sua parola mal interpretata possa creare incidenti diplomatici dalle conseguenze devastanti per il futuro della partnership, preferisce non fare alcun commento al riguardo. «Qualsiasi cosa dicessi ora – spiega – rischierebbe di essere fuori luogo perché Trento sta facendo un proprio percorso e noi confidiamo che possa presto compiere il passo che Rovereto ha già compiuto. Inutile parlare di eventuali alternative basandosi su scenari puramente ipotetici. Il sottoscritto, insomma, se ne sta silenzioso alla finestra in attesa di notizie dal capoluogo». Non resta che attendere, dunque.

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