le richieste del comitato ai candidati  

«Acqua come bene comune e deve essere tutelata»

TRENTO. Il Comitato permanente per la difesa delle acque del Trentino sottopone ai candidati alla presidenza della Provincia autonoma di Trento alcuni quesiti. La missiva con le domande è stata...



TRENTO. Il Comitato permanente per la difesa delle acque del Trentino sottopone ai candidati alla presidenza della Provincia autonoma di Trento alcuni quesiti. La missiva con le domande è stata inviata sabato e contestualmente diffusa ai giornali. Il Comitato chiede innanzitutto ai candidati la loro posizione in merito al taglio degli incentivi agli impianti idroelettrici, contenuto nella bozza del decreto 2018-2020 per le fonti energetiche rinnovabili, elaborata dal Ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Per gli ambientalisti la bozza, se confermata senza modifiche peggiorative, costituirebbe un primo passo importante nella direzione della salvaguardia dei nostri fiumi e torrenti.

La seconda domanda è sull’ipotesi di approvare una nuova legge sulla produzione idroelettrica in Trentino, che riconosca l'acqua come bene comune, elimini il concetto di pubblica utilità per gli impianti sotto i 3mw e coinvolga i Comuni nel processo autorizzativo, dando in tal modo pieno valore alle loro previsioni urbanistiche.

Altro quesito riguarda la riforma dell'Appa (Agenzia Provinciale per la Protezione dell'Ambiente), necessaria per il Comitato per toglierla dal controllo della Giunta provinciale, facendone un’autorità amministrativa autonoma e autorevole. Non manca la richiesta di esprimersi sul progetto di impianto idroelettrico sul torrente Arnò, nel Comune di Sella Giudicarie, proposto da una società privata, nonostante la contrarietà dell'Amministrazione Comunale del Comitato Salvarnò e del Comitato scrivente. Un quesito è anche circa la riduzione del deflusso minimo vitale sul Noce e affluenti in Val di Non. Entro giovedì le risposte saranno diffuse.













Scuola & Ricerca

In primo piano

L’ultimo saluto

A Miola di Piné l’addio commosso a don Vittorio Cristelli

Una folla al funerale del prete giornalista che ha segnato un’epoca con la sua direzione di “Vita Trentina”. Il vescovo Tisi: «Non sempre la Chiesa ha saputo cogliere le sue provocazioni»

IL LUTTO. Addio a don Cristelli: il prete “militante”
I GIORNALISTI. Vita trentina: «Fede granitica e passione per l'uomo, soprattutto per gli ultimi»
IL SINDACO. Ianeselli: «Giornalista dalla schiena dritta, amico dei poveri e degli ultimi»