A Madrano c’è una chiesa “unica”

Venne costruita nel 1782 secondo lo stile architettonico barocco che non ha eguali nel Perginese


di Fernando Valcanover


PERGINE. La chiesa “barocca” di Madrano, unica costruita secondo questo stile architettonico, ha tenuto banco ieri i un auditorium delle Don Milani particolarmente affollato, durante una lezione dei corsi dell’Università della terza età. Ad aprire una pagina poco nota dell’architettura del Perginese, è stato l’architetto e appassionato ricercato Renzo Giovannini. Una lezione teorica quella di ieri che sarà seguita giovedì prossimo da una vita alla chiesa parrocchiale dedicata alla Decollazione di S. Giovanni Battista.

L’architetto ha introdotto il tema spiegando i vari tipi di architettura religiosa del secondo millennio, riportando poi l’attenzione al territorio perginese dell’Oltrefersina, al versante sotto al colle del Villa Rosa fino al Ciré, al pianoro di Canzolino e Madrano, per arrivare al tema della chiesa. Giovannini ha ricordato la situazione prima del Concilio di Trento, quando a Madrano esisteva già una chiesa, e dopo il Concilio, quando in seguito alle nuove teorie e regole della controriforma, S. Carlo Borromeo invitò a realizzare nuove tipologie di chiese, meno austere e più ricche di elementi. Verso il 1750 la chiesa esistente venne così demolita per costruirne una nuova. I lavori iniziarono nel 1765 e terminarono nel 1779.

Con il supporto di slide Giovannini ha ricostruito il percorso storico e descritto le caratteristiche di questo “pezzo unico” dell’architettura Perginese.

La chiesa venne progettata dal comasco Pietro Bianchi, consacrata il 13 luglio 1782 dal vescovo di Feltre Benedetto Andrea Ganassoni. Il 24 maggio 1919 il vescovo di Trento Celestino Endrici istituiva l’elevazione della curazia di Madrano a parrocchia con il titolo di Decollazione di San Giovanni Battista.

All’esterno la facciata presenta una forma slanciata, chiusa da semicolonne, con un portale architravato con frontone ondulato spezzato. Internamente, la navata è suddivisa in due campate ed è coperta da una volta a botte unghiata e il presbiterio, rialzato su due gradini, è coperto da una volta a vela e concluso da un’abside semicircolare. Le volte sono decorate da stucchi e dipinti.

Nel corso dei secoli la chiesa fu oggetto di numerosi interventi di restauro e di abbellimento come l’acquisto, nel 1803, dei tre attuali altari barocchi di marmo. Di un certo pregio la grande pala dell’altare maggiore del cappuccino fra Santo da Venezia del 1607, raffigurante Maria Vergine portata in cielo dagli Angeli.

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