A Fierozzo i bambini costruiscono le storie sul tavolo interattivo

Alla materna usano “I-Theatre”: col touch screen registrano suoni, scansionano foto e disegni e realizzano i loro racconti



FIEROZZO. Quando tradizione e moderna tecnologia si incontrano nascono frutti dal sapore speciale. È successo nella scuola materna di Fierozzo dove è arrivato i-Theatre, il tavolino interattivo delle storie, nato per sviluppare le competenze narrative dei bambini e, nello specifico, sostenere l’uso della lingua mochena.

Alcuni bambini hanno presentato a genitori e amministratori come funziona lo strumento e cosa hanno prodotto: filmati di animazione, con i loro disegni in movimento e le loro voci. Il colorato carrello i-Theatre si apre in un piano laboratorio con uno schermo touch screen e le sue funzioni informatiche sono governate da oggetti, anziché da icone. È stato, infatti, progettato proprio per i bambini dai 3 agli 11 anni perché potessero comprendere i processi sottesi alla tecnologia informatica in un modo adatto alla loro età e soprattutto essere creativi e collaborativi, anziché solitari, passivi o legati solo a giochi stimolo/risposta.

«I-Theatre è stato ideato e prodotto dalla ditta Edutech, di Trento, che ha coinvolto un team di diversi esperti per progettare uno strumento specifico per l’infanzia», ha spiegato Federico Albiero. Attualmente i-Theatre è presente in sei scuole dell’infanzia provinciali e in due di esse è stato mirato al sostegno delle lingue minoritarie: il mocheno a Fierozzo e il ladino a Soraga. Altri cinque sono in scuole della Federazione scuole materne. Negli ultimi due anni l’Università di Trento ha seguito la sperimentazione e la formazione degli insegnanti in ambito di media education riconoscendo la validità di questo strumento. La professoressa Federica Ricci Garotti, che opera anche come consulente per l’Istituto culturale mocheno, ha evidenziato le numerose capacità messe in atto dai bambini ed ha considerato positivo poter continuare questa attività anche nella scuola primaria.

I-Theatre è arrivato a Fierozzo due mesi fa e tutti i bambini l’hanno subito potuto scoprire mentre le insegnanti Renata Toller e Anna Caldonazzi seguivano un’apposita formazione. Nell’incontro alcuni bambini hanno mostrato tutta la procedura: scansione del disegno (ma anche oggetti), ritaglio, eliminazione dei residui, memorizzazione nell’oggetto magazzino, incollature. Quando è tutto pronto, si registra la storia che diventa un filmato subito visibile sullo stesso schermo, ma anche proiettabile ed estraibile. I bambini ridevano nel sentirsi e spesso ripetevano le battute, rinforzando così il linguaggio. Le storielle avevano per personaggi i bambini stessi (foto ritagliate) e come sfondi ambienti del paese, un’idea per unire fruttuosamente realtà e fantasia. Ed ecco la storia del bar, dove ognuno chiede una bibita, dei pompieri, della panchina dove fare incontri; le frasi sono semplici cosicché tutti hanno possano impararle. Ci saranno poi le fiabe tipiche da riprodurre in digitale, che forse potranno trovare posto sul sito dell’Istituto culturale, come prevede l’ampio progetto promosso dall’ufficio infanzia del Servizio infanzia e istruzione del primo grado della Provincia e accolto con soddisfazione dai sindaci di valle.













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