È morto Girardelli “l’uomo dei cirmoli”

A 92 anni è scomparso il pioniere del turismo di San Giacomo. Sul Monte Altissimo ha piantato migliaia di pini cimbri


di Davide Zoller


BRENTONICO. Se ne è andato stretto dal calore dei figli e degli affezionati nipoti, alla veneranda età di 92 anni, il cavalier Augusto Girardelli, pietra miliare e memoria storica dell’Altopiano di Brentonico. Pioniere del turismo, lavoratore instancabile, amico fraterno del Monte Altissimo: tutto questo, senza dubbio alcuno, è stato Girardelli. Un uomo tutto d’un pezzo e allo stesso tempo generoso e dolce come forse solo la tempra di un’altra epoca ti consente d’essere. Assiduo frequentatore dei gruppi della Sat, dei cacciatori degli alpini che oggi lo ricordano commossi. Per chi non l’ha conosciuto, “el Gusto”,si può tentare di riassumere in tre concetti fondamentali: lavoro, turismo, montagna. Fervente cattolico e originario di Besagno, fino a pochi giorni fa ha saputo lucidamente deliziare gli interlocutori con gli affascinanti ricordi dell’infanzia quando ci si saziava con la mosa, i fregolotti e il brobrusà. Instancabile lavoratore fin dalla tenera età quando per fare il vaccaro in Malga Zugna si spendevano 2500 lire di affitto della malga e si guadagnavano 5 lire vendendo un chilo di burro; provetto sciatore, con ai piedi i primi sci fatti con le doghe di botte, tanto da risultare campione nazionale dei giovani fascisti nel 1941.

Quanti anni sono passati da quel lontano 1948 in cui acquistò il vecchio rifugio di S. Giacomo, allora privo di acqua e luce elettrica e ne fece un albergo. Accompagnò lo sviluppo urbano della piccola frazione di montagna negli anni 50, vide la nascita delle prime villette e le prime parvenze di turismo. Tempi in cui Augusto si costruì uno spazzaneve artigianale trainato dai cavalli per tenere pulita la strada. Fu comproprietario per diversi anni delle Sciovie San Valentino e sempre con a fianco la fidata moglie Bruna nel 1958 inaugurò, incurante dei rischi e dei debiti, un nuovo albergo, l’odierno H.S.G. oggi gestito figli, e diede vita alla prima sciovia della zona. Un decennio dopo acquistò Malga Pesna e ne fece con Malga Campo, una proprietà montana di 250 ettari. Divenne dunque “patron” di una fetta considerevole di Monte Altissimo. E fu allora che nacque il suo grande sogno divenuto via via un imperativo di vita: custodire la montagna e rimboschire il Monte Altissimo per proteggerlo dalle valanghe. In testa forse sempre la grande promessa fatta al fratello Elio, deceduto in guerra, ovvero quella di amare e curare il bosco.

Augusto si lanciò così in un’impresa grandiosa, senza precedenti. Iniziò nel 1975 con la parte bassa da Canalette a Campo. In principio piantò pini, larici e latifoglie. Poi la straordinaria scoperta del cirmolo grazie ad un dono di 500 piante ricevute nel 1977. E fu amore a prima vista fra Augusto e questa pianta dagli aghi verdi e argento. Superati i problemi dettati dall’inesperienza e dalla siccità grazie alla creazione di un vivaio ed in seguito di un vascone in quota che raccogliesse l’acqua piovana e potesse così abbeverare le sue creature furono migliaia e migliaia le piante messe a dimora da quello che per tutti divenne “l’uomo dei cirmoli”. “ Vi lascio il cuor, vi lascio la mia vita, montagne, addio non vi scorderò…”. Siamo certi che Augusto avrebbe voluto salutare così le montagne che tanto ha amato. E siamo altrettanto certi che il Monte Altissimo e la comunità dell’Altopiano non lo dimenticheranno facilmente. Augusto Girardelli lascia i figli Maurizio, Claudio, Elio e Roberto, gli amati nipoti, il fratello, le sorelle e tutti i parenti oltre alle moltissime persone che lo hanno conosciuto ed apprezzato come imprenditore e uomo di montagna. Questa sera alle 20.30 nella chiesa arcipretale di Brentonico verrà recitato il rosario, mentre il funerale è fissato per domani alle 10 partendo dalla stessa chiesa .

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