criminalità

Trento, ruba biancheria intima ma i commessi lo scoprono e chiamano aiuto: arrestato dai carabinieri

Il giovane, un 23enne senza fissa dimora, era stato appena denunciato per ricettazione: a bordo di un furgone rubato aveva tablet, Tv e un computer portatile e altro materiale risultati in parte proventi di un furto commesso a Cirè



TRENTO. I carabinieri della Compagnia di Trento, sabato 17 luglio, hanno arrestato, per furto aggravato, L.M., 23enne senza fissa dimora, colto sul fatto da un addetto alla sicurezza di un negozio di abbigliamento di via Oss Mazzurana dopo che aveva cercato di oltrepassare le barriere antitaccheggio celando all’interno di una busta alcune confezioni di intimo dalle quali erano state maldestramente rimosse le placche antitaccheggio.

I commessi hanno richiamato l’attenzione di alcuni militari dell’Arma impegnati in zona in un’attività di controllo della movida; così l’uomo è stato identificato e affidato ai colleghi del Radiomobile. La refurtiva – undici confezioni di biancheria dal valore complessivo di circa 200 euro - è stata riconsegnata all’esercente.

L.M., secondo quanto riferito dagli addetti del punto vendita, già la scorsa settimana aveva tentato di compiere un analogo furto, ma in quella circostanza i responsabili del negozio si erano limitati a farsi riconsegnare la merce senza richiedere alcun intervento da parte delle forze dell’ordine.

Inoltre, proprio ieri mattina, lo stesso uomo era stato denunciato a piede libero per il reato di ricettazione essendo stato sorpreso, assieme a un suo coetaneo di Trento, a bordo di un Volkswagen California rubato in città la notte precedente. Sul caravan i militari avevano rinvenuto anche altro materiale, tra cui un tablet, un televisore, un laptop, una chitarra, alcune bottiglie di spumante e una mazzetta da muratore, in parte risultati provento di un furto commesso all’interno di un ristorante di Cirè di Pergine Valsugana e al cui proprietario sono riusciti a risalire attraverso l’account di posta elettronica del tablet che era rimasto ancora accesso e sbloccato.

L.M., peraltro già gravato da un divieto di dimora nel comune di Trento, è attualmente trattenuto nelle camere di sicurezza del Comando Provinciale in attesa di essere giudicato per direttissima presso il Tribunale di questo capoluogo.













Scuola & Ricerca

In primo piano