Trentino Trasporti, oggi lo sciopero per il contratto 

La vertenza. Il personale incrocia le braccia dalle 11 alle 15: «Pochi i 2 milioni della Provincia» Sul tavolo anche il problema dell’età media dei mezzi: «Serve un piano per sostituirli» 



Trento. «La produttività non si faccia sulla pelle dei lavoratori, servono investimenti per migliorare i salari, rinnovare il parco mezzi e creare corsie preferenziali per i bus».

I sindacati dei trasporti hanno respinto l'offerta di 2 milioni di euro proposta dalla Provincia per sbloccare la trattativa contrattuale con autisti e personale di Trentino Trasporti. Si conferma così lo sciopero di oggi che coinvolgerà il personale di Trentino Trasporti dalle 11 alle 15 e si minaccia il ricorso a forme ancora più decise di mobilitazione. Il segretario di Uil Trasporti Nicola Petrolli ha rivendicato il contributo degli autisti al rilancio dell'azienda: «Molti soldi sono entrati nelle casse di Trentino Trasporti grazie al lavoro degli autisti che vigilano sulla vidimazione ed erogano i biglietti a bordo, facendo anche da "carabinieri", a scapito della loro sicurezza».

C'è poi il capitolo relativo alla sostituzione del parco veicoli, su cui si è concentrato Massimo Mazzurana di Fit Cisl: «I bus hanno un'età media di 11 anni e mezzo. Pur non presentando rischi alla sicurezza, i più vecchi hanno aria condizionata e riscaldamento malfunzionanti, mancano di sistemi anti-appannamento ed emettono molti inquinanti. Va fatto un piano per sostituirli».

Stefano Montani di Filt Cgil minaccia il ricorso a forme più decise di protesta: «Se Fugatti non verrà incontro alle nostre richieste, passeremo da uno sciopero di quattro ore a uno di otto ore. Apprezziamo lo sblocco della trattativa da parte della giunta, ma bisogna discutere la nostra piattaforma». Ancora più deciso Petrolli che lancia una provocazione: «E se lasciassimo salire a bordo i passeggeri senza controllarli? I due milioni di euro promessi dalla Provincia andrebbero a perdersi rapidamente». Nel mirino dei sindacati la richiesta della Provincia che invoca più produttività, come sottolinea Petrolli: «In questi anni i lavoratori hanno compresso le pause, sono esposti a ritmi di lavoro molto stringenti». Il segretario del sindacato autonomo Faisa Cisal Michele Givoli insiste sul miglioramento delle condizioni salariali: «Con i 2 milioni della Provincia, ci sarebbe un aumento di 4 euro al giorno per lavoratore, insufficienti anche solo per pagarsi il pranzo per chi non abbia accesso a una mensa, perché magari ha finito il turno in cima alla Val di Fassa». F.P.

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