Montagna

Tragedia a Passo Sella, René Calliari muore precipitando dalla ferrata

Il dramma sulle Mesules. Il 44enne di Termeno è scivolato a circa 2.700 metri di quota, la via attrezzata è ancora coperta di neve e ghiaccio. Sabato sera (4 maggio) non era rientrato a casa, ieri il recupero della salma 


Antonella Mattioli


BOLZANO. Dopo le arti marziali - kickboxing e taekwondo - da qualche tempo si era innamorato della montagna. Ci andava in compagnia ma anche da solo; in estate come in inverno. Conosciutissimo nell'Oltradige e in Bassa Atesina, René Calliari, 44 anni di Termeno - già campione di kickboxing e taekwondo oltre che istruttore, idraulico, impiegato presso la ditta di termosanitari "Heinz Moritz" di Ora - era solo anche sabato quando è precipitato dalla ferrata delle Mesules, nel gruppo del Sella.

Ieri mattina (5 maggio) le ricerche, l'individuazione del corpo da parte dell'elicottero della Guardia di Finanza di Bolzano e il successivo recupero della salma con il Pelikan 1. Anche il padre Fritz era morto in montagna, nel novembre di 25 anni fa.

Tradito da neve e ghiaccio
Qualcuno forse gli aveva suggerito di aspettare che la ferrata fosse libera da neve e ghiaccio, ma «René - racconta Markus Zadra, che lo conosceva e lo allenava fin da ragazzino - non aveva mezze misure: o tutto o niente». Fisico molto allenato oltre che in palestra, con le gare di corsa e il ballo, aveva deciso che sabato avrebbe affrontato la ferrata della Mesules. Realizzata nel 1.912 nel gruppo del Sella, è stata la prima delle Dolomiti. Il tracciato, impegnativo, risale il versante occidentale del gruppo fino al Piz Selva, a 2941 metri di quota. La sera non è rientrato a casa. Muto il cellulare. I familiari - la madre e la sorella - ieri mattina hanno dato l'allarme.

Da Bolzano si è levato in volo l'elicottero della sezione aerea della Guardia di Finanza con a bordo due uomini del soccorso alpino delle Fiamme gialle di Vipiteno.La macchina era parcheggiata a passo Sella. Il corpo è stato individuato a circa 2700 metri di quota. È scivolato precipitando per circa 200 metri in un punto in cui non era possibile assicurarsi, perché cavi e pioli in acciaio delle scalette della ferrata sono ancora coperti da neve e ghiaccio.

Il sorriso di René
«Mi sembra incredibile - dice scosso Markus Zadra, originario di Cortaccia, stella della kickboxing negli anni Novanta con una carriera di allenatore poi proseguita nel mondo del taekwondo - che sia finita così. René è arrivato da me in palestra che aveva 12 anni e si è subito innamorato della kickboxing. Per poi passare al taekwondo: era cintura nera secondo Dan. Ha vinto una serie di titoli e gli piaceva molto allenare i giovani. Perfezionista in tutto quello che faceva. Ma di lui mi piace ricordare in particolare il sorriso. Era una di quelle persone che tutti volevano avere in gruppo, perché attorno a sé riusciva a creare sempre un clima positivo».

Lui che si era innamorato delle arti marziali da ragazzino, adesso cercava di trasmettere la passione a giovani e giovanissimi. «Non so quante trasferte abbiamo fatto insieme, in questi anni. Bastava chiamarlo ed era disponibile. I ragazzi e le ragazze erano molto affezionati a lui».

Il ballo e la corsa
La vita di Calliari era pienissima. Idraulico di professione, adesso lavorava in ufficio alla "Heinz Moritz" di Ora. Poi, ogni momento libero, era dedicato all'allenamento in palestra, con le arti marziali. E fuori con la corsa.«Era fortissimo - ricorda ancora Zadra - anche in questa disciplina. Ultimamente però, pur continuando ad insegnare taekwondo, non faceva più gare. Aveva scoperto una "nuova" passione: la montagna. Ci andava anche da solo, nonostante gli amici gli avessero raccomandato di non farlo. René però era così: quando si metteva in testa qualcosa, non c'era modo di fargli cambiare idea. Il problema adesso sarà spiegare ai suoi allievi che non c'è più».













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