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«Sto bene, scendo da solo»: allarme rientrato in Nepal per l’alpinista trentino Corona

Il 49enne è riuscito a mettersi in contatto con la squadra di ricerca allertata perché erano stati persi i contatti  fra l'alpinista e il campo base. L'alpinista Simone Moro era stato già contattato per le ricerche



TRENTO. "Sto bene ce la faccio a scendere da solo". Con queste parole l'alpinista del Primiero di 49 anni Giampaolo Corona, disperso da 24 ore, ha rassicurato i soccorsi che sono finalmente riusciti a mettersi in contatto con lui.

L’allarme per l’alpinista trentino era scattato questa mattina, 29 aprile perché il campo base aveva perso i contatti con Corona che ieri aveva raggiunto l’Annapurna 1 ad oltre 8mila metri d’altitudine. 

Una vetta che l’alpinista aveva raggiunto senza l’ausilio di ossigeno supplementare.

Giampaolo Corona "è un alpinista esperto e, come me, è anche una guida alpina, quindi è anche una figura professionale titolata e certificata, uno che sa il fatto suo". Così all'Ansa l'alpinista bergamasco Simone Moro in merito all'allarme, scattato e poi rientrato, per il trentino Giampaolo Corona, che per oltre 24 ore non aveva dato sue notizie mentre scendeva dalla vetta dell'Annapurna, in Nepal.

Come altri due membri della spedizione composta da una decina di alpinisti, Corona non fa ricorso a ossigeno e portatori. "Ormai - spiega Moro - siamo rimasti in pochi a non usare l'ossigeno supplementare, perché adesso qui è il pool delle spedizioni commerciali". "Io so - aggiunge - che sono arrivate in cima parecchie persone, tutte usano l'ossigeno, Giampaolo non lo ha usato.

Quindi il livello di stanchezza tra una persona che usa l'ossigeno per scalare e uno che non lo usa è decisamente più marcato. La salita che lui ha fatto non può essere confrontata con quella degli altri perché lui è salito usando solo i suoi polmoni, invece gli altri hanno usato ossigeno e quindi arrivano in cima molto meno stanchi, riuscendo a gestire meglio anche la discesa.

Però ovviamente l'alpinismo 'puro' non prevede l'utilizzo di ossigeno, e non era la prima volta che Giampaolo non lo usava".

Moro, che è anche pilota di elicottero specializzato nel soccorso sulle montagne del Nepal, si trovava nella valle dell'Everest quando è stato contattato per partecipare alle ricerche di Corona. "Nelle operazioni - spiega - è stato però coinvolto un altro elicottero che era già a Kathmandu, dove anche io adesso sono tornato"













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