Violenza su minore condannato  a 4 anni il patrigno

Rovereto. Violenze sessuali nei confronti di una minorenne: confermata in appello la sentenza di primo grado a 4 anni per l'uomo che ha abusato della figlia della compagna. Un'udienza che, come...



Rovereto. Violenze sessuali nei confronti di una minorenne: confermata in appello la sentenza di primo grado a 4 anni per l'uomo che ha abusato della figlia della compagna. Un'udienza che, come racconta l'avvocato della parte civile Luigi Campone, è durata poco più di 10 minuti e che ha confermato la condanna già stabilita in primo grado dal Tribunale di Rovereto. La tragica storia, dice Campone «ha avuto luogo in un paese della Vallagarina tra il 2017 ed il 2018, ed a renderla ancora più terribile è il fatto che le violenze si siano consumate proprio fra le mura domestiche, dove in linea teorica chiunque (ed a maggior ragione un minore) si pensa al sicuro dai pericoli del mondo esterno.

Le violenze avvenivano mentre la madre della vittima era fuori casa per lavoro. È una sentenza – continua Campone – che lascia comunque l'amaro in bocca, perché a mio parere si sarebbe dovuti arrivare ad una condanna ben più incisiva». La parte civile voleva infatti procedere chiedendo una pena più severa ma le norme processuali, spiega l'avvocato «non ci hanno permesso di proseguire su questa strada». Un dramma, quello della vittima, che è iniziato con delle particolari “attenzioni” da parte del patrigno e violentatore, atteggiamenti che si sono poi trasformati, dice Campone «in violenze complete, in almeno due occasioni. Gli approcci da parte dell'uomo sono avvenuti quando la madre della ragazza (quattordicenne all'epoca dei fatti) era al lavoro, sfruttando quindi la fragilità della vittima.

A prescindere dalla decisione della Corte d'Appello, nessuna sentenza né risarcimento potrà mai rimarginare questa ferita». La sentenza è arrivata proprio in occasione della Giornata mondiale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, a testimoniare ancora una volta come anche nella nostra comunità sia fondamentale (ed estremamente attuale) la necessità di ulteriori sforzi a tutela dei minori. F.S.













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