«Troppo presto per parlare di un flop» 

Moiola (consorzio InCentro): critiche ingiuste e premature, siamo solo all’inizio. L’affluenza c’è, restiamo ottimisti


di Giuliano Lott


ROVERETO . Le difficoltà del mercatino natalizio, che non è partito con lo slancio degli scorsi anni, non possono mettere in discussione il grande lavoro che si sta facendo. Lo dice Paolo Moiola, presidente del consorzio InCentro. «Io sono ottimista, e tendo a vedere il bicchiere mezzo pieno - commenta il presidente -, l’affluenza c’è, la gente arriva. Sui numeri ragioneremo più avanti. Mi sembra prematuro dare sfogo alle critiche, i conti li faremo alla fine. Come consorzio abbiamo fatto il massimo che si poteva». Non è detto che il mancato boom sia da mettere in conto all’organizzazione roveretana, può essere anche un’offerta turistica che gode di minor attrattività rispetto al passato anche per una questione di mode, o di fattori del tutto esterni. C’è anche un’offerta sovrabbondante, a Natale si illuminano bancarelle da Riva a Arco, da Ala a Ranzo. «Può anche essere, ma pure su questi aspetti bisogna aspettare di poter ragionare a bocce ferme, quando il mercatino chiuderà. Ho visto che qualche espositore si è lamentato per la collocazione sfavorevole, ma la rotazione delle casette serve appunto a evitare posizioni di rendita. Non ci sono diritti acquisiti. In ogni caso, sono passate solo due settimane, non siamo neanche a metà del percorso. Non è questo il momento delle critiche, bisogna lavorare più possibile per far fruttare lo sforzo fatto. E posso dire che è stato fatto un grande lavoro. Abbiamo puntato sui presepi portando qui i maestri mondiale di questa arte. Non è da tutti avere questa qualità». C’è stato ostracismo verso i prodotti locali? C’è chi ha lasciato Rovereto per Trento, portando in piazza Fiera i prodotti della nostra città. «Ognuno fa quello che crede. Il nostro è il Natale dei Popoli, è fin dal suo inizio che portiamo in città espositori da tutta Italia e da varie parti del mondo. Non ci si deve stupire se a fianco delle specialità locali si trovano quelle di altre zone perché è sempre stato così, la nostra offerta si è qualificata nel tempo proprio in questo modo, e la risposta è stata positiva. Trovo anzi controproducente criticare mentre il mercatino è in corso, per avere risultati bisogna lavorare assieme a testa bassa e fare ogni sforzo possibile». Dunque sono allarmi ingiustificati quelli che arrivano dagli espositori più scontenti? «Non sono pessimista e se fino adesso non c’è stata l’affluenza che speravamo bisogna darsi da fare per recuperare nei prossimi giorni, perché siamo appena all’inizio. I conti, ripeto, li faremo alla fine».

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