«Sandoz? Una botta inattesa» 

Oggi il piano dell’azienda. La notizia del drastico calo delle lavorazioni ha colto di sorpresa anche la Provincia. Spinelli: «Un nuovo fronte che a Rovereto si innesta su una situazione già delicatissima». E Cerutti: «In fabbrica si temono tagli pesanti. Col dubbio che possano non bastare»


Luca Marsilli


Rovereto. L’annuncio di lunedì ai lavoratori Sandoz - e la contestuale convocazione dei sindacati per questo pomeriggio alle 15 - ha colto tutti di sorpresa. La Provincia, che non aveva alcun sentore di possibili problemi nell’azienda farmaceutica di Lizzanella, ed anche il sindacato. Che fino a pochi mesi fa aveva avuto rassicurazioni, seppur vaghe, sul fatto che la cessazione della produzione di tiamulina, prevista già da due anni, non avrebbe avuto ricadute sui volumi del lavoro a Rovereto. Si ipotizzavano lavorazioni diverse che potessero supplire a quelle esternalizzate in Asia, ma con un passaggio contestuale da una produzione all’altra, o quasi. Parlare oggi di una possibile ripresa dal 2021 ovviamente apre tutt’altre prospettive.

La Provincia

«Siamo molto preoccupati: l’azienda - dice l’assessore provinciale al lavoro, Achille Spinelli - ha evidentemente gestito questa vicenda tutta al suo interno: non ne avevamo avuto alcun segnale. E quindi oggi non siamo in grado di dire molto. Se non che abbiamo su Rovereto e la Vallagarina la massima attenzione. Ci stiamo attivando per incontrare l’azienda e poter capire quali siano le prospettive, sia nell’immediato che nel prossimo futuro. Si parla di altre lavorazioni ma non sappiamo ancora nulla nel dettaglio.

Le prospettive per Puliservice

Sappiamo che la prospettiva che pare immediatamente più grave è quella per il terzisti di Puliservice, che lavorano in Sandoz sulla base di contratti annuali, ma anche su questo vedremo cosa ci dirà l’azienda. Noi garantiamo attenzione e disponibilità. Ma siamo preoccupati, perché Rovereto ha già problemi seri da affrontare sul fronte occupazionale, ed un nuovo problema del tutto inatteso non può che aggravare il contesto. Abbiamo già avuto una richiesta di incontro da parte del sindacato. Nei prossimi giorni il quadro si farà più chiaro.»

Il sindacato

Sul fronte sindacale, Mario Cerutti (Cgil) non vuole gridare alla catastrofe prima del tempo, ma nemmeno fingere di non vedere che le prospettive occupazionali in Vallagarina in questo momento sono molto fosche. «Sandoz ci ha convocati lunedì scorso per oggi. Anticipandoci solo i termini del problema: la cessazione a Rovereto della produzione di Tiamulina e la riduzione della produzione di acido clavulanico. Della Tiamulina sapevamo da tempo, dell’acido clavulanico no. Ma fino ad oggi pareva che altre lavorazioni di impatto paragonabile avrebbero sostituito quella della Tiamulina, e quindi non ci sarebbero stati contraccolpi occupazionali. Adesso le cose cambiano: si parla di una nuova produzione dal 2021: ci sono quasi due anni da gestire. E si parla di una produzione che, secondo i lavoratori, non potrà avere lo stesso impatto occupazionale della Tiamulina. In altre parole, il timore è che non basti per garantire gli stessi livelli occupazionali. Io non sono un tecnico, ma raccolgo grandi preoccupazioni. Vediamo oggi cosa ci dirà l’azienda, ma è chiaro che anche da parte nostra la preoccupazione è massima».

Il contesto fa paura

E il problema, dice Cerutti, non è solo Sandoz. «Oggi abbiamo la situazione delicatissima di Marangoni e quella di Tessil4. Ora si aggiunge Sandoz. È una parte fondamentale del manifatturiero roveretano. Ragioniamo di 400 dipendenti e di tutto l’indotto di tre grandi aziende. Potenzialmente, nel giro di pochi mesi Rovereto si potrebbe trovare ad affrontare una crisi occupazionale ed economica di gravità enorme, con tutti i risvolti sociali che si possono immaginare».

Il sindaco Valduga

«Abbiamo appreso - dice il sindaco Francesco Valduga - con preoccupazione delle possibili problematiche in Sandoz. Già oggi ho convocato il tavolo lavoro, per avere informazioni e chiederemo un incontro all’azienda. Dobbiamo capire quale sia la situazione e quali le prospettive. Per i risvolti che problemi alla Sandoz avrebbero per tutta la comunità: non abbiamo competenze dirette sul lavoro, ma nemmeno possiamo ignorare un elemento così importante della vita cittadina».













Scuola & Ricerca

In primo piano