«Regina Elena, troppi rischi per i bimbi» 

Sotto accusa la mancanza di strisce pedonali, famiglie furiose: se il Comune non lo fa, disegneremo noi le “zebre”


di Alberto Tomasi


ROVERETO. «Se non le fa il Comune, le strisce pedonali ce le faremo da soli di notte». A minacciare la tanto inedita quanto eclatante forma di protesta sono alcuni genitori di alunni delle scuole Regina Elena che, pur abitando in centro, hanno timore di mandare i figli a scuola da soli, da quando via Dante è stata riaperta al passaggio delle automobili. A preoccupare in particolare è la mancanza di strisce pedonali e di qualsiasi altra segnaletica, verticale o orizzontale, prima e dopo l’incrocio con via Follone, che permetta ai bambini di attraversare la strada in sicurezza. Stesso discorso per i marciapiedi al livello del piano stradale, che non garantirebbero sufficiente protezione: da quando la strada è stata riaperta al traffico gli spazi liberi, si denuncia, sarebbero spesso utilizzati come zone di parcheggio e di sosta. Stefania Cipriani, assieme ad altri genitori, si è fatta carico delle proteste, inviando una serie di lettere al sindaco, alla giunta e ai vigili urbani, dove ha fatto presente il pericolo dovuto all’assenza di passaggi pedonali, e precisato come sia «assolutamente lasciato "al caso" l'attraversamento pedonale dei bambini». Il Comune ha risposto che la questione sarebbe stata affrontata nella prima seduta di giunta, ma poi più nulla: «Se le cose rimangono così, non lasceremo più andare i nostri figli a scuola da soli», dice Stefania. Un problema di sicurezza che preoccupa molti genitori, e che ha avuto inizio a metà novembre, quando l’amministrazione comunale, tornando improvvisamente sui propri passi, ha aperto al traffico delle automobili proprio il tratto di strada, compreso tra via Follone e il semaforo, che in un primo momento, e per due mesi dopo l’inizio delle lezioni, aveva messo a disposizione degli alunni, che lì avevano preso l’abitudine di radunarsi, da soli o accompagnati dai genitori. Uno spazio tutto per loro prima di fare l’ingresso in classe. In perfetta sicurezza, occorre aggiungere. Fino al dietrofront improvviso, che ha colto tutti impreparati: compresa la scuola, dal momento che la lettera che annunciava il cambio di programma nelle case degli scolari è arrivata solo il giorno precedente. Un’altra cosa che si rimprovera al Comune è di aver fatto tutto troppo frettolosamente, al punto che, fanno presente i genitori, in via Dante manca perfino la segnaletica che avverta gli automobilisti della presenza di una scuola. «Via Dante era stata progettata in quel modo in vista di una sua declassificazione, nel senso che non sarebbe più stata un’arteria cittadina, - spiega Claudio Smaniotto, presidente del Consiglio di istituto delle scuole Regina Elena - il traffico è sicuramente diminuito, ma questo non risolve il problema degli attraversamenti: chi arriva da piazza Nazario Sauro o dal marciapiede est non sa dove andare, e attraversa dove capita. Prima ce n’erano due di passaggi pedonali, - continua Smaniotto - uno all’altezza di via Canestrini e uno rialzato di fronte alla banca. Secondo il codice della strada i pedoni avrebbero l’obbligo di utilizzare le strisce pedonali più vicine, che sono al semaforo, ma adesso che l’ingresso è dal cortile tutti attraversano prima, anche se non si potrebbe. Si parla tanto di educazione stradale con le lezioni ai bambini fin dalla scuola materna, ma così è tutto inutile».

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