L’asilo di via Chiocchetti in ritardo per gli arredi 

La nuova struttura era attesa per settembre, poi l’apertura era slittata a gennaio L’assessore Graziola: «Preparare il bando è stato lungo, apriremo in primavera»



ROVERETO . Il nuovo asilo di via Chiocchetti doveva aprire a settembre, poi la data era slittata a gennaio, in tempo per l’inserimento dei nuovi bambini. Ma un ritardo nella redazione del bando per gli arredi ha comportato un nuovo slittamento, che nella più rosea delle ipotesi porterà l’apertura alla primavera, ma con molta probabilità se ne riparlerà con il nuovo anno scolastico. La ragione la spiega l’assessore ai lavori pubblici Beppino Graziola. «La struttura è terminata nelle sue opere edilizie, ed ha già passato tutti i collaudi previsti. Siamo andati invece un po’ “lunghi” con la preparazione del bando, che verrà presentato a breve. Entro fine anno dovremmo aprirlo e credo che con un po’ di fortuna, trattandosi di forniture, potremmo arrivare all’apertura in primavera». La nuova scuola materna “assorbirà” quella ormai vetusta di via Puccini, che nel frattempo continua a funzionare. In sostanza, le famiglie non patiranno alcun disagio da questo ritardo poiché non si chiuderà la vecchia struttura prima che la nuova sia pronta. Quanto alla nuova scuola materna, si presenta come la prima a impatto energetico zero. Dai pannelli solari e fotovoltaici installati sul tetto ricava tutta l’energia, sia elettrica che sotto forma di calore, al punto da essere autosufficiente. Gli ottanta pannelli che coprono circa metà del tetto dovrebbero bastare, ma se si rivelassero insufficienti la superficie può essere estesa fino al raddoppiamento. Il tetto è progettato anche per raccogliere l’acqua piovana, che verrà convogliandola in una cisterna con una capacità di 22 mila litri che alimenterà sia gli sciacquoni dei bagni che l’impianto di irrigazione. La struttura, vista nelle sue linee esterne, si ispirata all’architettura nordica, in cui prevale il legno. Le superfici esterne sono isolate con un cappotto di 16 centimetri di lana di roccia, che sul tetto piano diventano 20. La parte didattica è rivestita con 320 metri quadri di legno di larice: la dispersione di calore è perciò ridotta al minimo. Ma il tocco di modernità viene dalla sofisticata apparecchiatura che recupera il calore dall’aria in uscita dall’impianto di purificazione. In funzione in continuo, manterrà l’aria in condizioni ideali senza bisogno di aprire finestre ma al tempo stesso ridurrà quasi a zero la perdita di calore attraverso l’aria viziata in uscita. Tutto nel nuovo asilo avrà alimentazione elettrica, prodotta dai pannelli fotovoltaici. L’asilo ospiterà tre sezioni, per un totale di 75 bambini.

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