Dopo 6 anni torna palazzo Balista 

Aperta anche via Rebora con la nuova pavimentazione, così corso Rosmini guadagna in bellezza



ROVERETO. Corso Rosmini si sta presentando con rinnovato splendore alla città, è la coincidenza con Natale, seppure fortuita, potrebbe - se non favorire i flussi turistici - perlomeno rendere Rovereto visitabile con maggiore facilità. Vengono infatti a coincidere la riapertura di via Clemente Rebora, che mette in comunicazione via San Giovanni Bosco e via Paganini con corso Rosmini, dopo il restyling iniziato il 15 ottobre, e la rimozione di buona parte delle impalcature che nascondevano alla vista palazzo Balista. La pavimentazione di via Rebora è come quella di via Paganini in cubetti di porfido, senza marciapiede. Per ora la zona pedonale, non avendo alcun rialzo, è segnalata da cartelli provvisori ma verrà definita meglio nelle prossime settimane. Il cantiere era stato prorogato fino al 10 dicembre, ma la riapertura è stata anticipata e già da ieri si può raggiungere corso Rosmini senza dover per forza passare o da piazza Rosmini o dalla piazza dell’Urban City. Dal punto di vista estetico, è molto più gradevole di prima, ma andrà valutata la convivenza tra pedoni, automezzi, ciclomotori e biciclette. È pur vero che si tratta di una zona a 30 chilometri orari, ma solo l’esperienza dirà se la convivenza sarà o meno problematica. Nel contempo sono calati i veli da palazzo Balista, da anni oggetto di lavori da parte della Cassa rurale di Rovereto, che ci si trasferirà a fine cantiere. L’unico palazzo “fuori asse” rispetto a corso Rosmini - fu una scelta progettuale per preservare quello che anche agli occhi di architetti e amministratori di fine 800 parve un edificio meritevole di essere conservato nelle sue caratteristiche originali - si può ora ammirare nella sua indubbia bellezza, restituito alla città dopo essere stato in rovina per anni. Sul retro è pressoché completato anche il vialetto alberato, che si raccorda con le vie Don Rossaro e Rebora, mentre il lato che si affaccia sul palazzo delle Poste è ancora in parte nascosto alla vista da pannelli di legno. È tutto un isolato che si presenta rinnovato, sta ora alla città trattarlo con rispetto.

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