ROVERETO. È di qualche giorno fa la notizia che Marangoni è stata premiata in America per un nuovo prodotto sviluppato nel centro di ricerca di Rovereto. Ma che ricadute avrà sullo stabilimento roveretano? Nessuna: l'anello "ringtread" è stato pensato per il mercato nordamericano, e lì verrà sviluppato. Sa di beffa, il recente ottimo risultato conseguito dal gruppo con base a Rovereto, ancora di più se si pensa che il centro di ricerca è stato sostenuto anche dai fondi provinciali per la ricerca della Provincia. Il nuovo anello battistrada pensato in Italia verrà prodotto in America, a Madison, Tennessee; da un certo punto di vista è logico (visto che verrà venduto solo nel mercato d'oltreoceano), ma certo non può far piacere a Rovereto, stabilimento reduce dai licenziamenti di due anni fa. A convincere il gruppo Marangoni di questa scelta sarebbe stata anche la politica del presidente Trump, che sta imponendo dazi commerciali: produrre a Rovereto non sarebbe stato conveniente. L'anello "Ringtread" era stato premiato poche settimane fa anche dalloa rivista americana di settore Hdt, che lo aveva inserito tra i venti migliori prodotti innovativi lanciati lo scorso anno. Un prodotto tutto "made in Rovereto", benché fosse stato pensato per rispondere alle esigenze del mercato nordamericano. Eppure, per gli impianti produttivi di Rovereto, questo premio non avrà ricadute. Chiediamo conferma di ciò anche a Mario Cerutti, della Cgil, che ci conferma il fatto. «Proprio così, è vero - ci risponde - in un recente incontro con l'azienda, abbiamo fatto i complimenti per il premio e abbiamo chiesto quali ricadute potrà avere su Rovereto. Candidamente ci è stato risposto, nessuna. Nessuna perché è stato progettato solo per l'America, e perché con i dazi di Trump è meglio produrre direttamente in loco, presso la loro consociata. I finanziamenti della Provincia per il centro di ricerca e innovazione di Rovereto serviranno solo all'America, senza effetti sul lavoro in Trentino. Mi chiedo - prosegue Cerutti - quale tipo di regia e controllo politico ci sia sui fondi per la ricerca provinciali».

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