Attentato incendiario al ripetitore di Potrich 

Il rogo nella notte di martedì. Le fiamme appiccate usando della benzina hanno danneggiato cavi e apparecchiature di Rai e compagnie telefoniche. Procede la Dda di Trento: finalità eversive


Luca Marsilli


Rovereto. Nuovo attentato incendiario, poco prima della mezzanotte di martedì. Preso di mira e reso inutlizzabile il ripetitore che si trova a poche decine di metri dalla strada provinciale a Potrich di Trambileno. Il fuoco, appiccato utilizzando a quanto pare della benzina, ha distrutto cavi di collegamento ed apparecchiature che si trovano ricoverati nel piccolo edificio alla base del traliccio. Che ospita il ripetitore della Rai, ma anche impianti di diverse aziende di telefonia mobile. Non risulta, al contrario di quanto era accaduto sul non lontano ripetitore del Finonchio, che il traliccio sia utilizzato anche per comunicazioni militari. Non c’è una rivendicazione ma gli incendiari hanno lasciato tre scritte che almeno a colpo d’occhio sembrano più chiare di una firma.

La “firma” anarchica

Testimoniano “solidarietà con anarchici in galera” e protestano contro la videoconferenza (alcuni interrogatori sarebbero avvenuti, appunto, in videoconferenza) ed il blocco della posta: probabilmente una delle misure restrittive cui sono sottoposti gli arrestati. Insomma, se non sono stati gli anarchici è stato qualcuno che solidarizza con loro o che vuole addossare loro la responsabilità dell’accaduto.

Assieme ai pompieri, che hanno avuto rapidamente ragione delle fiamme, già in nottata a Potrich sono arrivati i carabinieri di Rovereto. Ed avrebbero raccolto materiale ritenuto molto interessante. Dei contenitori con ancora residui di liquido che si presume infiammabile (a naso, benzina, ma serviranno le analisi per certificarlo ufficialmente) ed altri “elementi probatori” che sono stati già inviati alla Dda (direzione distrettuale antimafia) di Trento. Sarà il sostituto procuratore Davide Ognibeni ad occuparsene, anche se ovviamente anche la procura roveretana è stata avvertita dell’accaduto.

Finalità eversive

La ragione dello spostamento di competenze è che come era stato per il rogo del portone del Tribunale, si ipotizza il fine eversivo e l’attentato, e non il semplice atto vandalico. E per i reati riconducibili a quello che nel gergo comune si definisce terrorismo la competenza speciale è della Dda.

Anche ieri, mentre i tecnici di televisioni e compagnie telefoniche cercavano di riparare i danni e rimettere in funzione il ripetitore, ulteriori sopralluoghi e accertamenti sono stati compiuti per raccogliere, con la luce del sole, anche i minimi indizi.

Una tecnica collaudata

Dagli inquirenti non trapela molto, se non che le modalità di azione sono molto simili, per materiali usati e tecniche, a quelle di altri episodi simili. Vistosamente diverso il modo di tracciare le scritte lasciate sul posto, con le lettere realizzate a linee secche un po’ come se si fosse utilizzato un normografo. Ma può essere semplicemente un artificio per rendere del tutto impersonale la “calligrafia” e impedire il riconoscimento anche solo ipotetico della mano che le ha tracciate.













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