«Addio professor Palatella sei stato maestro di vita» 

Commovente cerimonia funebre alla chiesa della Sacra Famiglia, straboccante Molti gli studenti che lo hanno ricordato. «Ci hai insegnato a diventare adulti»



ROVERETO. Il professore non è di norma una figura amata dagli studenti, per natura ed età più inclini a scontrarsi con l’autorità piuttosto che a subirla. Ma nel caso di Michele Palatella questo luogo comune è stato del tutto sovvertito. Al funerale, nella chiesa della Sacra Famiglia, c’era una miriade di ragazzi, tanti da ridurre la presenza degli over 20 - amici, colleghi e parenti - a una risicata minoranza. C’erano gli studenti che lo hanno avuto come insegnante, ma anche quelli che si sono diplomati anni fa. Tanti da costringere i ritardatari a rimanere in piedi, appoggiati ai muri nel caldo umido e soffocante che si crea in un luogo così affollato. C’erano anche gli amici animalisti, che con lui avevano condiviso molte battaglie, contro la vivisezione, per i diritti degli animali, ma anche quella per l’orsa Daniza. Michele Palatella era un animalista convinto e militante, aveva opinioni molto radicate, ma nessuno lo ha descritto come una persona assertiva, che pensa di avere la verità in tasca. Tra le decine di ragazzi saliti all’ambone per salutarlo, stringendo nelle mani tremanti i foglietti con un pensiero dedicato al “prof”, si potevano raccogliere tanti pezzi dello stesso mosaico. Come ha sintetizzato don Daniel Romagnuolo, quella di Michele Palatella all’istituto Filzi, dove insegnava da molti anni, era una presenza che incarnava e rendeva viva la passione autentica per la verità. Quella che si alimenta di domande, più che di risposte, e di umanità vera. Dalla natia Puglia è arrivato persino un amico d’infanzia, l’ultimo a intervenire, raccontando un Michele Palatella inedito: «Lo chiamavamo “’o secchione”, stava sempre a studiare. Ma era lui che, già a dieci anni, ispirava tutti quanti noi, ragazzini che vivevamo in strada». I suoi studenti, con la voce strozzata per l’emozione, hanno dipinto una persona speciale, «non un professore come tanti, ma un maestro vero. Una figura di riferimento, che con la mitezza e la saggezza ci invitava a porci delle domande, a interrogarci. Ci ha insegnato a crescere, a diventare persone, a trasformarci da ragazzi in uomini e donne, ad avere il coraggio di lottare per le proprie idee». Michele Palatella, stroncato da un problema cardiaco a soli 53 anni, era una persona divertente, simpatica ma profonda, con la battuta sempre pronta, un inconfondibile accento pugliese e carica di stimoli che regalava a piene mani. Un punto di riferimento, come se ne trovano purtroppo pochi oggi nelle scuole italiane. E con modi di dire che erano già entrati nel cuore dei suoi studenti, al punto di citarlo senza remore: «Prof - hanno concluso molti dei ragazzi che si sono sentiti in animo di parlare davanti alla folla - conoscerla è stato, come diceva lei, “un piacere assurdo”». (gi.l.)

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