A31, studio di fattibilità in 3 mesi 

La giunta provinciale a Ronzo. Il presidente Fugatti insiste: «Il Trentino non si può tirare indietro, ci sono gli accordi che risalgono al 2015 Rinunciare all’autostrada significherebbe pagare penali altissime. Il dialogo resta aperto con i Comuni, limiteremo l’impatto ambientale»



Ronzo chienis. L’occasione era la riunione della giunta provinciale a Ronzo, dove accolti dalla sindaca Piera Benedetti presidente e assessori hanno portato provvedimenti di varia natura - dalle tariffe elettriche agevolate per gli impianti sportivi al contenimento dei tempi d’attesa per le prestazioni sanitarie, dalle nuove assunzioni per il cantiere del tunnel Loppio-Cretaccio ai fondi statali per mettere in sicurezza scuole, strade ed edifici pubblici - ma era chiaro fin dall’inizio che l’argomento del giorno fosse la Valdastico con sbocco a Rovereto Sud, dopo il via libera allo studio di fattibilità sul tracciato che sbuca in Vallagarina. Il presidente Maurizio Fugatti non ha nessuna intenzione di fare passi indietro.

«Non abbiamo diritto di veto»

Il Trentino - ha detto Fugatti - non si può tirare indietro, non ha diritto di veto rispetto a quest’opera, pena il rischio di vedersi richiedere i danni dalla società concessionaria. Nel 2015 la partita è stata sbloccata con l’allora ministro Delrio e la giunta provinciale precedente aveva ipotizzato l’uscita in Valsugana. Ma in ogni caso, anche se non ci fosse l’accordo, noi avremmo comunque l’intenzione di farla, con uscita a Rovereto sud. Giovedì sera abbiamo ribadito ai sindaci la volontà di minimizzare l’impatto ambientale dell’opera. Crediamo che, con il dialogo con le amministrazioni comunali che deve sempre essere cercato, il Trentino debba andare avanti». Rispondendo alle domande dei giornalisti, il presidente ha ricordato che negli accordi con A22 sono previsti 100 milioni per la tangenziale di Rovereto ed è prevista la terza corsia dinamica sul tragitto Verona - Bolzano. «Sono un uomo della Vallagarina – ha concluso - e ritengo che la Valdastico possa avere un interesse per questo territorio che ha soprattutto vocazione industriale e artigiana. Turismo e agricoltura sono settori importanti, in Vallagarina, ma non prevalenti. La vocazione del territorio rimane industriale e artigianale e c’è bisogno di lavoro».

Dialogo con i Comuni

In ogni caso, ha insistito Fugatti, la posizione della giunta è di dialogo con le amministrazioni, anche con quelle che la Valdastico non la vogliono. Come dire, la stragrande maggioranza dei consigli comunali della Vallagarina. «Il dialogo è aperto con tutti quelli che vorranno dialogare - ha detto il presidente della Provincia -, chi è contrario è legittimato ad esserlo, ma non deve ammantare la propria contrarietà di questioni tecniche come la salvaguardia dell’acquedotto di Spino, che con il nuovo tracciato di cui tra tre mesi avremo lo studio di fattibilità non verrà nemmeno toccato. Ci sarà un impatto ambientale, ma il nostro sforzo sarà di ridfurlo al minimo». L’unico “no” che potrebbe valere lo stop al progetto, secondo Fugatti, è quello del ministero, anche perché solleverebbe la Provincia dalle responsabilità di dover risarcire la concessionaria autostradale che si accinge a fare l’investimento proprio sulla base degli accordi di quattro anni fa tra l’ex ministro Delrio e la giunta Rossi.GI.L.













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