«Villa Ischia, appalti regolari» 

Cooperativa Mimosa, Zeni risponde a Cia, ma glissa sulle domande «calde»



RIVA. Dopo quella sulla gestione di servizi di supporto alla polizia e alla questura da parte della Mimosa, dalla Provincia è arrivata la risposta a un’altra delle molteplici interrogazioni presentate dal consigliere Claudio Cia sulla cooperativa rivana. In questo caso – il tema è quello di Villa Ischia – la replica di Luca Zeni è articolata, ma non affronta i punti più “caldi”. L’assessore ha ripercorso l’iter degli appalti che hanno comportato dal 1995-1996 a oggi l’affido alla Mimosa della gestione centro residenziale per pazienti psichiatrici rivano “Villa Ischia” (oltre che, dal 2001, di quella del correlato centro diurno di Tione): prima Mimosa (con 75,8/100 contro i 68,7 punti della seconda) ha vinto un appalto con nove partecipanti per l’incarico dal 1996 al 2001, poi (89/100 contro i 70 punti della seconda) uno con quattro partecipanti con contratto dal 2002 (durata tre anni più rinnovo discrezionale per due trienni), quindi uno con sei partecipanti (100/100, contro il 91,9 punti della seconda) per Villa Ischia e Tione dal 2012 al 2015, poi rinnovato fino al 2021. Cia chiedeva tra le altre cose perché l’appalto fosse stato esternalizzato. «Trascorsi 23 anni – argomenta di Zeni – risulta molto difficile risalire alle ragioni che portarono alla decisione di esternalizzare il servizio. Quanto invece alla scelta operata nel 2011 essa è dovuta, da un lato, al positivo coinvolgimento di società cooperative o associazioni di volontariato nella gestione dei servizi resi ai pazienti psichiatrici in provincia di Trento e, d’altro lato, alla consapevolezza che, in riferimento anche alle difficoltà legate al blocco di assunzione di personale dipendente, la scelta di gestire attività di supporto al personale sanitario dipendente con professionisti non dipendenti fosse un’opportunità da valorizzare». Cia poi si lanciava in una serie di domande sulla questione del presunto mancato pagamento di tutto il dovuto ai dipendenti impiegati nell’appalto di Villa Ischia: al riguardo l’assessore ha glissato, appellandosi per il primo dei quattro quesiti al fatto che «la genericità del riferimento non consente di poter dare una risposta» e ignorando i tre successivi sulla correttezza dell’operato di Mimosa. (m.cass.)













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