Vendite online, truffate 18 persone nella Busa 

L’indagine. Convinti dai delinquenti ad utilizzare il postamat per la transazione di denaro I carabinieri di Arco hanno identificato e denunciato a piede libero i presunti responsabili



ALTO GARDA. Sembrava un sistema semplice e comodo per incassare i soldi della vendita di vari oggetti ceduti attraverso le più note piattaforme di annunci online, come subito.it o bacheca.it Invece si trattava di truffe ben architettate che hanno visto cadere in trappola diciotto persone tra i 51 e i 78 anni, tutte residenti tra Arco, Riva e Dro. Dai conti delle vittime sono spariti, complessivamente, circa 40mila euro. Sono tredici le persone identificate e denunciate a piede libero dai carabinieri della stazione di Arco, che si sono occupati dell’indagine dopo aver raccolto le denunce dei cittadini altogardesani.

Le vittime sono state contattate telefonicamente da persone interessate che dopo qualche domanda sui prodotti accettavano il prezzo di vendita – senza battere ciglio o trattare il prezzo, in verità - invitandole a recarsi presso un Atm delle poste (postamat). Alle stesse spiegavano che c’era un nuovo metodo per ottenere immediatamente il denaro e con grandi capacità persuasive convincevano le vittime a recarsi presso il punto di prelievo automatico di denaro contante, ovvero il postamat delle poste di viale Monache ad Arco o quello delle Poste in centro a Riva.

Sempre rimanendo in contatto telefonico, invitavano le persone ad inserire nella slot il proprio bancomat o carta credito e comunicando loro il numero della postepay del truffatore si facevano ricaricare importi da 600 fino a 5.380 euro per poi far perdere le proprie tracce. Solo in un secondo momento le vittime si sono rese conto della truffa e hanno presentato denuncia da carabinieri. Di fatto, inserendo il bancomat o la carta di credito nella slot, e inserendo il proprio pin e un successivo codice, i truffati hanno poi consentito ai malviventi di prelevare il denaro dai conti.

Tutte le vittime hanno riferito che gli interlocutori, sempre uomini e molto gentili, avevano una capacità di eloquio non comune e si mostravano realmente interessati ai prodotti in vendita (anche se accettavano il prezzo senza vedere minimamente la merce e riferivano che per la spedizione avrebbero provveduto loro con un corriere di fiducia).

Le indagini hanno permesso di scoprire o che i 13 autori sono provenienti dal centro-nord Italia (in particolare Torino, Padova, Treviso e Castelfranco Veneto) e sino a questo momento non è stato accertato alcun collegamento tra di loro, escludendo quindi l’associazione a delinquere. Secondo gli inquirenti si tratta di un nuovo filone del cybercrime, che prende di mira anche persone con una certa preparazione. Nei giorni scorsi si è occupato di questo tipo di truffe anche un servizio del tg satirico Striscia la notizia.

I carabinieri raccomandano di prestare la massima attenzione quando viene richiesto del denaro con l’utilizzo del bancomat e l’inserimento del pin.

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