Riva, la cagnolina Bonnie ritrovata dopo due mesi 

Lieto fine. L’animale a Capodanno era fuggito terrorizzato dai botti mentre si trovava nella zona  di Gargnano: domenica l’hanno raccolto ormai allo stremo delle forze tra i boschi in Val Vestino



riva. È una storia già bella e pronta per finire in qualche sceneggiatura cinematografica, magari in un film o cartoon movie della Disney. Gli ingredienti per scatenare lacrime e sorrisi ci sono tutti: la fuga in preda al terrore, lo smarrimento, la lotta per la sopravvivenza, la disperazione, l’approssimarsi della fine, il ritrovamento e naturalmente il lieto fine con il ritorno a casa. Protagonista di questa bella favola è Bonnie, una cagnolina di proprietà di una famiglia rivana che è tornata nella sua casa di Riva dopo oltre due mesi trascorsi a girovagare sulle montagne della sponda bresciana del lago di Garda. Stremata, ormai vicina a lasciarsi vincere da un destino tragico e impietoso, è stata ritrovata da alcuni escursionisti che l’hanno raccolta, aiutata e rifocillata consentendole di tornare a essere coccolata dai suoi padroni.

La storia ha avuto il suo inizio a Capodanno, quando Bonnie si trovava a passeggiare, assieme ai suoi padroni, sul monte Comer, sopra Gargnano. Purtroppo, lo scoppio di alcuni botti ha spaventato la bestiola a tal punto da metterla in fuga da tutto e tutti. Le ricerche sono cominciate subito, prima dai padroni del cane, poi anche da alcuni amici e quindi dalla Lav trentina che ha organizzato diverse battute, soprattutto nella zona di Ledro. Il pensiero, infatti, era che la cagnolina, affidandosi al proprio istinto, stesse cercando di ritrovare la via di casa dirigendosi, pertanto, verso nord. Le ricerche, però, non hanno avuto fortuna e con il passare delle settimane si è fatto largo, inevitabilmente, un sentimento di sconforto oltre che di disperazione. Finché, domenica, la notizia ormai insperata e che è stata come un dono della divina provvidenza: Bonnie è stata ritrovata da alcuni escursionisti tra i boschi del monte Stino, in Valle Vestino, non lontano da Magasa e quindi dal confine fra la Lombardia e il Trentino. Al collo aveva ancora la medaglietta che ha permesso ai suoi quattro salvatori, dopo che l’avevano riportata a valle approntando una sorta di lettiga, di chiamare la famiglia rivana avvisandola del ritrovamento. Per il veterinario che l’ha subito visitata non sarebbe potuta sopravvivere in quelle condizioni ancora a lungo, forse un paio di settimane.

«La felice storia di Bonnie ci insegna due cose importanti - dichiara Simone Stefani della Lav Trentino - ovvero che dobbiamo continuare la nostra attività di sensibilizzazione verso cittadini e amministrazioni comunali su quanto siano dannosi e pericolosi i botti, per gli animali e le persone. Bonnie è stata fortunata ma ogni anno in Italia tantissimi cani e gatti che si smarriscono per la paura delle esplosioni non sono così fortunati e non ritrovano la via di casa o addirittura vengono investiti. L’altra cosa che Bonnie ci insegna è che quando cani e gatti che amano la propria famiglia si smarriscono tendono a non arrendersi mai, mettendocela tutta per sopravvivere e cercare di riunirsi ai propri compagni di vita umani. Malgrado ciò ogni anno in Italia centinaia di animali vengono abbandonati».

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