Primi operai nel cantiere del “Riccamboni”

Riva. Dopo le polemiche sulle autorizzazioni concesse dal Comune (insufficienti, secondo la proprietà), ieri ha cominciato a prendere forma il cantiere per la ristrutturazione di Palazzo Riccamboni,...



Riva. Dopo le polemiche sulle autorizzazioni concesse dal Comune (insufficienti, secondo la proprietà), ieri ha cominciato a prendere forma il cantiere per la ristrutturazione di Palazzo Riccamboni, anche se a detta della Fondazione non è scontato che l’intervento poi effettivamente parta: «L’impresa sta valutando se e come intervenire – spiega per conto della proprietà Diego Uber – perché i tempi sono stretti e con gli spazi che ci sono stati concessi la gru non ci sta. Intanto sono state messe le recinzioni, dopodiché l’impresa vedrà se e cosa riuscirà a fare. Bisognerà anche vedere se le tempistiche stabilite dal Comune siano prorogabili e capire cosa succederà con il Covid. Montare una gru oggi per doverla smontare fra uno o due mesi e magari rimontarla a ottobre non è agevole». L’intervento di recupero di due negozi a piano terra e di cinque alloggi ai piani superiori è stato commissionato per conto della Fondazione stipendiaria don Pacifico Riccamboni da Marisa Riccamboni, con importo complessivo stimato in un milione di euro. L’impresa esecutrice è l’Edilsartori di Mori, che prevede di ultimare i lavori il 31 dicembre 2021. Nel frattempo Uber risponde ai commercianti della zona: «Mi preme sottolineare che, nonostante in via Florida sia stato fotografato un ratto per strada, dentro il palazzo non ci sono e da quando l’abbiamo preso in carico non ci mai stati ratti né animali di altro tipo, perché la struttura è sigillata da anni dopo la sanificazione e la pulizia completa che aveva riguardato il guano dei piccioni, quindi respingo le illazioni di chi dice che arrivino da lì». M.CASS.













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