RIVA

Nuovo video: Marco era sulla Ponale

Le telecamere dell’Excelsior hanno ripreso il sedicenne sul sentiero venerdì pomeriggio. Nei giorni scorsi il vertice dei soccorritori, le ricerche in forra e, prima, l'appello dei compagni.

LE RICERCHE CON IL DRONE SUBACQUEO


di Gianluca Marcolini


RIVA. Marco Boni, venerdì scorso, si trovava sulla Ponale. Più precisamente all’imbocco del sentiero panoramico che si affaccia a strapiombo sul Garda.

Lo dimostrano con assoluta certezza le immagini delle videocamere del vicino residence Excelsior, che hanno ripreso il sedicenne, nei minuti successivi al suo passaggio in centro a Riva, intorno alle 15, mentre sale lungo il selciato che conduce alla prima galleria della Ponale e al Belvedere, luogo tanto caro ai rivani per la veduta mozzafiato sul lago che regala ai suoi fruitori.

L’accesso alla prima galleria della vecchia strada per la val di Ledro è impedito, già da diversi mesi, dalla presenza del cantiere per i lavori di manutenzione straordinaria e così l’ha trovato, venerdì scorso, anche Marco che dunque, salvo improbabili acrobazie per superare le recinzioni, quasi sicuramente non ha potuto proseguire oltre lungo il tracciato della Ponale.

Gli inquirenti impegnati a ricostruire gli spostamenti dello studente di Tione nel giorno della sua scomparsa, avvenuta da più di una settimana, hanno trovato anche altri elementi che confermano, assieme anche alla traccia fiutata da un cane molecolare, la presenza di Marco Boni in quel luogo e ad un orario “compatibile” con il momento in cui il sedicenne viene ripreso dalle telecamere di Apm mentre percorre, un quarto d’ora prima delle 15, tutto il centro storico di Riva, da piazza Garibaldi a piazza Catena, per poi dirigersi sul lungolago, verso appunto la Ponale.

Neanche mezz’ora più tardi il cellulare di Marco aggancia, per l’ultima volta, la cella telefonica che lo posiziona, geograficamente, nella zona della Rocchetta dopodiché il telefono si spegne senza dare più alcun segnale. Cosa sia successo in seguito non è dato sapere e al momento tutte le strade rimangono aperte e percorribili. Non la pista bresciana, però, che aveva dato qualche speranza alla Questura di Trento, che coordina le indagini, vista la segnalazione di una coppia di Vallio Terme che aveva affermato di aver visto Marco Boni camminare lungo il ciglio della strada.

È stato appurato, infatti, che il giovane intercettato a Vallio Terme assomiglia a Marco ma non è lui. La speranza, che si cerca di mantenere intatta, è che il giovane studente del liceo classico di Riva abbia deciso di allontanarsi volontariamente e temporaneamente dai propri affetti e che dunque sia nella possibilità di fare rientro a casa da un momento all’altro.

Le ricerche, intanto, si sono ufficialmente concluse, almeno quelle sul terreno. Le operazioni, da ieri, si sono spostate nel Garda dove per tutto il giorno è stato scandagliato il tratto di lago ai piedi del Belvedere della Ponale.

I sommozzatori del corpo permanente dei vigili del fuoco di Trento hanno perlustrato per ore i fondali, anche con l’ausilio del Rov, il sottomarino a comando remoto specializzato nelle ricerche subacquee, con il supporto della squadra nautica del Commissariato di Polizia di Riva e dei vigili del fuoco volontari di Riva e sotto lo sguardo attento del vicequestore Giuseppe Grasso, del comandante dei vigili del fuoco Graziano Boroni, del presidente provinciale Tullio Ioppi e del viceispettore distrettuale Lorenzo Righi. Le ricerche nel lago continueranno oggi.

 













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