RIVA

Lido, ricorso per «riprendersi» la Spiaggia 

L’Immobiliare dal giudice per tornare in possesso dei locali. E Levi conferma: a fine mese il ristorante chiude definitivamente 



RIVA. Proprio in queste ore la Lido ha presentato ricorso in Tribunale a Rovereto per tornare in possesso dei locali della Spiaggia della Lido (tecnicamente un’azione possessoria). Si tratta dell’ennesimo capitolo della complessa vicenda giudiziaria che vede da mesi opposti la società partecipata e la Aspiol dell’imprenditore Dario Levi. In questo scontro al momento l’unica cosa certa è che alla fine del mese il locale nell’edificio maroniano in riva al lago chiuderà i battenti appena due anni dopo l’inizio della nuova gestione. È stato lo stesso Levi ieri a confermare quanto già avevamo anticipato nelle scorse settimane: il 31 di ottobre ci sarà il rompete le righe.

Poi cosa accadrà? Sino ad oggi Levi è stato chiaro: non restituirà le chiavi sino a quando la Lido non gli riconoscerà l’investimento fatto nel locale, ovvero svariate centinaia di migliaia di euro. Il tutto secondo un accordo integrativo (figlio del conflitto nato con la Fraglia della Vela per l’uso dell’emiciclo della Spiaggia) firmato lo scorso marzo dall’ex presidente Andrea Dalponte, accordo la cui validità è stata negata dagli attuali vertici della società partecipata. Con ogni probabilità la Lido sarebbe disposta a mettere mano al portafoglio per chiudere la vicenda e ripartire, di sicuro non alle cifre che secondo Levi sono già nero su bianco.

Che accadrà dopo il 31 ottobre? «Stiamo presentando il ricorso per tornare in possesso dei locali che la Aspiol sta occupando abusivamente, visto che il contratto è pacificamente risolto da mesi», il commento dell’avvocato Giacomo Bernardi, presidente della Lido Immobiliare. «Sul dopo, stiamo già ragionando. Con ogni probabilità, visti i risultati che ha prodotto, la formula adottata sino ad oggi verrò abbandonata per sviluppare un progetto ad hoc– prosegue Bernardi – la mia idea è di fare una manifestazione di interesse pubblica e di valutare poi le varie proposte, così da avere un margine di negoziazione diretta con i proponenti». È chiaro che la formula del ristorante “nudo e crudo” non ha futuro: la stessa attuale gestione ha sempre detto che sono gli eventi a tenere in piedi il business della Spiaggia.

Tutti discorsi che viaggiano in secondo piano sino a quando non si risolverà il contenzioso tra proprietà e gestione. Oltre all’azione possessoria, infatti, ci sono altri due fronti giudiziari aperti. Il primo riguarda l’ingiunzione di pagamento a carico della Lido dopo la richiesta della Aspiol relativa al pagamento dell’affitto mensile (20mila euro) per l’uso l’emiciclo. L’ingiunzione è stata impugnata e a breve ci sarà l’udienza di merito. C’è poi la fideiussione da 110mila euro, già incassata dalla Lido e impugnata dalla Aspiol. (g.f.p.)













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