RIVA

Liceale scomparso, ripartite le ricerche

Perlustrata, senza esito, la parete est del Brione dove una donna sabato aveva udito un urlo. Oggi si torna sulla Maddalena



RIVA. Le ricerche continuano. Sono ricominciate nel pomeriggio di ieri, appena terminato il doppio vertice che si è svolto prima a Trento, al Commissariato di Governo, e poi a Riva, nella caserma dei vigili del fuoco. Un duplice incontro che ha messo intorno ad un tavolo tutti i soggetti coinvolti in questa operazione che ormai dura da più di quattro giorni e che finora, purtroppo, non ha portato ad alcun risultato. Di Marco Boni, infatti, non si ha più notizia da venerdì scorso, quando il sedicenne ha mancato l’appuntamento con la madre con la quale avrebbe dovuto fare rientro a casa, a Tione, dopo la mattinata di lezione al liceo Maffei.

La riunione di ieri a Trento è servita a dare un nuovo impulso alle ricerche, che si erano stoppate nella giornata di sabato dopo che gli uomini del Soccorso alpino e i vigili del fuoco avevano setacciato ogni metro quadrato dei boschi e dei sentieri della Maddalena, sopra Riva, dove si ipotizzava si fosse recato Marco per una veloce escursione. Al vertice trentino ne è seguito un altro, qualche ora dopo, nella caserma di viale Rovereto a Riva per pianificare le nuove perlustrazioni che si concentreranno soprattutto nella giornata di oggi ma che ieri hanno avuto un importante passaggio nella zona del monte Brione, dove si sono concentrate le attenzione del Soccorso alpino e dei vigili del fuoco di Riva in seguito alla segnalazione di una donna che abita a Linfano e che sostiene di aver udito, nella mattinata di sabato, un urlo provenire dalla parete est del monte. Ma le ricerche di ieri, condotte anche con l’ausilio dei cani molecolari e dei droni, non hanno portato ad alcun risultato.

All’opera 25 uomini del Soccorso alpino di Riva, che hanno effettuato diverse calate in corda doppia lungo la parete. Nel frattempo è entrata in azione la squadra nautica del Commissariato di Polizia, anche con i sommozzatori che hanno cominciato a scandagliare il fondale del lago di Garda. Ogni ipotesi viene tenuta in debita considerazione e vagliata scrupolosamente; la speranza di tutti è di ricevere, al più presto, la notizia del rientro a casa di Marco Boni.

Le ricerche, ieri, si sono fermate verso le 18, quando ha cominciato a calare il buio, per riprendere questa mattina con l’impiego massiccio di uomini e mezzi. Si continuerà a perlustrare l’area intorno al monte Brione (soprattutto con i droni dei vigili del fuoco) ma soprattutto si tornerà a battere ogni metro del bosco della Maddalena, con la suddivisione in venti zone della montagna, ognuna delle quali sarà controllata ancor più minuziosamente dagli uomini del Soccorso alpino che saranno supportati dalle unità cinofile della Guardia di Finanza e della Polizia. Infine, verrà scandagliata un’altra porzione del fondale del lago di Garda da parte dei sommozzatori.

Alle ricerche sul campo si affiancano le indagini: dai tabulati telefonici (il cellulare di Marco risulta spento da venerdì pomeriggio) non sono arrivate ancora quelle informazioni utili a capire gli spostamenti del sedicenne di venerdì pomeriggio, mentre i filmati delle telecamere visionate, quelle intorno alla base logistica di via Molini, hanno escluso il passaggio a piedi dello studente nelle ore della scomparsa.

Vale sempre l’appello lanciato dalle forze dell’ordine: chi ha delle informazioni avvisi subito chi di dovere. (gl.m.)

 













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