Esauriti i fondi per i poveri La Caritas: «Aiutateci» 

Sempre più persone non hanno i soldi per pagare le bollette di acqua, luce e gas Appello all’esterno della chiesa arcipretale. «E con l’inverno cresce l’emergenza»



RIVA. «La Caritas di Riva si trova in grave difficoltà per esaurimento di fondi destinati ai poveri. Chi può dare una mano, anche piccola, ha l’occasione di fare un po’ di bene».

Un appello insolito, appeso sulla porta della chiesa arcipretale e che si spera non rimarrà inascoltato, perché dalla generosità dei cittadini rivani può dipendere la serenità di famiglie in difficoltà che vivono nella nostra comunità. Rispetto all’anno scorso la Caritas di Riva ha registrato un aumento delle richieste, in particolare per pagare l’affitto e per le bollette di energia elettrica e gas. E siccome l’aiuto non si rifiuta a nessun bisognoso, l’associazione si è ritrovata a finire la risorse del 2017 già nel mese di ottobre. Ora si sta pensando di chiedere un contributo straordinario al Comune, che ogni anno eroga circa quaranta mila euro alla Caritas, ma di solito i fondi arrivano intorno a febbraio e mancano ancora tre mesi. «Abbiamo meno problemi con la spesa – spiega Graziella Benini, la storica presidente della Caritas rivana - anche grazie alla collaborazione con il Banco alimentare che mette a disposizione i pacchi di viveri non deperibili, ma il tema delle bollette è serio, tanto più che con l’arrivo del freddo aumentano le spese per il riscaldamento».

Si fa fatica a riconoscerle, ma le situazioni di povertà esistono eccome, e sono molto diversificate. C’è chi ha perso il lavoro, chi non lo ha mai avuto, chi ha finito i risparmi, chi ha debiti. Poi ci sono gli uomini separati che una volta usciti dal nucleo familiare non riescono a riprendersi, le donne con i figli a carico e anche famiglie dove alla fine del mese arriva uno stipendio solo. E non basta. E allora non resta che rivolgersi alla Caritas, ma purtroppo le risorse finiscono anche lì.

Quello che si stenta a comprendere è come in una cittadina ricca, con attività economiche floride e un turismo sempre in aumento, la povertà invece di diminuire aumenti.

Ad Arco la situazione non è molto diversa, benché non sia così grave. «Non c’è un aumento delle richieste di aiuto – dice Renato Turrini, presidente della Caritas arcense - ma nemmeno una situazione di ripresa. I dati positivi sull’occupazione a livello provinciale non hanno ricadute a livello locale e non si vede la luce in fondo al tunnel». Ad Arco le donazioni dirette dei cittadini alla Caritas sono più consolidate, con offerte che arrivano a quasi trenta mila euro l’anno, una boccata d’ossigeno per chi deve rispondere alle sofferenze quotidiane. Anche gli enti preposti, come la Comunità di Valle, sono chiamati in causa e ognuno farà la sua parte ma dice ancora Graziella Benini: «Anche il singolo cittadino che contribuisce direttamente con una donazione alla Caritas può fare un gesto importante che, se prende piede, può aiutare molto». (a.c.)

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