RIVA

Dalla scuola alla boutique. Grazie all'abito rosso di mia madre

Il vestito è spuntato dal fondo dell'armadio di una zia. E ora Manuela Vivaldelli aprirà un piccolo negozio di moda vintage: "Sarà un coccola per donne"



RIVA DEL GARDA. È una storia che comincia con un vestito rosso, quella di “Da la Manu – il salotto del vintage”. Un vestito che è parte del patrimonio familiare, che è essenza del “vecchio di qualità”, e che allo stesso tempo si fa logo e rilancio di una nuova vita, anche a 56 anni.

«Di professione, al momento, sono un’insegnante dell’Upt di Arco - racconta Manuela Vivaldelli, titolare del piccolo negozio del vintage che aprirà nel fine settimana a Riva, in viale Pilati, 12 - e prima ancora, da ragazza, ho fatto la commessa. Insomma, ruoto da sempre attorno al mondo del commercio, senza aver mai trovato mai il coraggio di avviare una mia attività, nonostante lo sognassi spesso».

Poi un giorno, alcuni mesi fa, «una mia zia ha ritrovato in fondo all’armadio un vecchio abito da ballo rosso. Era lo stesso che indossava mia madre in alcune fotografie - racconta - per me, che da sempre amo l’usato, è stato come un piccolo segno del destino».

A ciò, si aggiunge, continua l’entusiasta Manuela, «il fatto che d’improvviso si è reso disponibile uno spazio nel centro. Un locale perfetto per un eventuale negozio, ma che, soprattutto, molti anni fa ospitava l’Officina Vivaldelli, appartenuta a mio padre. A quel punto i tasselli si erano incastrati tutti perfettamente. Non potevo più temporeggiare. Dovevo dare il via al punto vendita e reinventare la mia vita».

E così, dopo alcune settimane di restauro degli interni, con lo scopo di rendere il negozio un vero salotto per signore, con pizzi, cuscini, specchi e tante leziosità, domani “Da la Manu” apre i battenti. Molto più di un semplice mercatino delle pulci, Manuela Vivaldelli vuole portare a Riva il vintage di qualità, quello che mette in atto il termine nel suo senso originale, facendosi una cosa per pochi, bella e preziosa proprio perché antica.

«La mia sarà una boutique del vecchio - spiega la proprietaria - in cui si venderanno solamente abbigliamento e accessori, tutti in perfetto stato e, se di marca, con certificato di autenticità». “Una coccola per donne”, come lei stessa la definisce, che si rispecchia anche nell’idea di un commercio vecchio stile: «Da me non ci si deve sentire come in un centro commerciale, ma come in un salotto. Del resto l’usato è un mondo caldo, fatto di ricordi tramandati, e perciò anche il luogo in cui deve essere accogliente».

Per chi, più che all’acquisto fosse interessato alla vendita di alcuni vecchi abiti che rispecchino le caratteristiche della boutique rivana, Manuela spiega le regole di contratto tra proprietari e mediatore (ovvero lei stessa): «Innanzitutto si fa una valutazione del bene e, se risponde ai criteri di vendita, si stabilisce un prezzo. Dopo 60 giorni in negozio la cifra viene ridotta del 50%, mentre se, alla luce dei 90 giorni, il pezzo risulta ancora invenduto, esso viene restituito al proprietario. Nel caso in cui la transazione andasse a buon fine e l’oggetto venisse comprato, invece, la provvigione del mediatore è del 50%». (k.d.e.)













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