Coop, Santuliana si candida 

Elezioni a maggio. L’ex dirigente della Cassa Rurale corre per la presidenza della Cooperativa Alto Garda: già pronta la squadra che lo appoggia: «È una sfida, con me nessuno che ha già amministrato in passato: serve il rinnovamento»


Gianluca Marcolini


Riva. Il primo nome c’è già. Paolo Santuliana, 62 anni, rivano con origini arcensi, dirigente di banca fresco di pensionamento, si candida ufficialmente alla presidenza della Coop Alto Garda. La più grande cooperativa di consumo del Trentino si appresta a rieleggere i propri vertici dopo il biennio di commissariamento affidato al commercialista Maurizio Postal. Il prossimo 20 maggio l’assemblea dei soci sarà chiamata a scegliere il nuovo consiglio di amministrazione e indirettamente (l’elezione spetta al Cda) anche il nuovo presidente.

«Dopo due anni di dolce far niente in pensione, dedicandomi alle mie passioni sportive, la bicicletta in primis, ho deciso che avevo ancora le energie e la voglia di mettermi in gioco anche se questo è tutt’altro che un gioco, e neppure una scommessa: è una sfida, entusiasmante ma difficile. Se andrà bene avremo davanti tre anni per vincerla», spiega Paolo Santuliana, impegnato in questi giorni a ultimare la sua squadra. «Non è stato facile mettere insieme gli undici nomi che si candidano a entrare nel consiglio di amministrazione – commenta l’ex dirigente della Cassa Rurale dell’Alto Garda – perché i requisiti imposti dallo statuto sono molto rigorosi, si richiede una documentata esperienza e competenza nel campo della gestione aziendale con ruoli dirigenziali o di amministratore di imprese, e non solo per quanto concerne la presidenza ma anche per tutti coloro che si candidano a far parte del Cda. Inoltre, da parte mia ho deciso di escludere chi ha già amministrato la Coop e non per eventuali colpe o demeriti ma per dare ai soci e alla comunità un segnale preciso di rinnovamento. Ad ogni modo la squadra è pronta, gli undici nomi ci sono, anzi sono di più». In realtà, tutti i candidati saranno inseriti indistintamente, in rigoroso ordine alfabetico, in una unica grande lista. Nelle settimane antecedenti il voto sarà compito dei candidati far conoscere agli elettori (i soci) i diversi schieramenti in campo, come avviene in una vera campagna elettorale. E infatti il voto per la guida della Coop assume sempre i crismi di una vera e propria bagarre elettorale, come se in ballo vi fosse la poltrona di sindaco e il governo di un Comune.

«Sono socio Coop praticamente da sempre, da quando è stata fondata la Cooperativa su iniziativa anche di Franco Bertoldi, che lavorava con me alla Hurth – spiega il candidato presidente – e in questi anni ho seguito a distanza le vicende, partecipando alle assemblee e tenendomi informato». Prima di sciogliere le riserve, Santuliana ha incontrato Sait e Cassa Rurale, gli interlocutori più importanti di Coop Alto Garda: «Ho voluto capire quali erano i margini di manovra per tentare non solo di mantenere ma anche rilanciare questa realtà che dà lavoro a 150 persone, famiglie. Non avrei mai accettato di mettermi a disposizione, con il rischio di finire anche sulla graticola, senza tastare il polso a Sait e Cassa Rurale riguardo il futuro di questa cooperativa. Così come ho incontrato anche una rappresentanza sindacale per avere un’idea precisa riguardo questioni legate al personale. Il mio obiettivo sarà lavorare per salvaguardare i livelli occupazionali. Il commissario, dal mio punto di vista, ha svolto un lavoro importante che per certi versi dovrà essere portato avanti ma bisogna capire che il valore aggiunto di Coop è ancora il personale, chi ci lavora; bisognerà ripartire da loro, cercando di valorizzare le risorse umane assicurando formazione e dando serenità all’ambiente. Di mio porterò l’esperienza e soprattutto lo stile maturati in 40 anni di lavoro in Cassa Rurale. La prima cosa da fare? Risolvere la criticità del punto vendita al Blue Garden, che non può reggere un costo simile per l’affitto di azienda. In tal senso dovremo parlare anche Sait. Sulle altre questioni, anche spinose come alcune vertenze, dovrò metterci dentro il naso prima di valutare il da farsi».













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