fari puntati su silvia betta 

Commissione politiche sociali, si vota il presidente

RIVA. Dopo le dimissioni per impegni personali di Marco Martini del Patt (che per il momento dovrebbe comunque rimanere tra i componenti dell’organo), è convocata per domani alle 17.30 la commissione...



RIVA. Dopo le dimissioni per impegni personali di Marco Martini del Patt (che per il momento dovrebbe comunque rimanere tra i componenti dell’organo), è convocata per domani alle 17.30 la commissione per le politiche sociali, con unico punto all’ordine del giorno la nomina del nuovo presidente. Sfumata la presidenza del Patt (l’unico espediente sarebbe stato quello di arrivare alla sostituzione di Martini anche come commissario, visto che le stelle alpine ovviamente non hanno altri rappresentanti in seno all’organo consiliare), per mantenere la carica nell’alveo della maggioranza è stata trovata l’unica convergenza a quel punto possibile, ossia assegnarla a Silvia Betta del Pd, visto che l’unica altra esponente delle forze di governo (in aggiunta all’indisponibile Martini) è Isabella Iandarino dell’Upt, la quale però è già presidente della commissione cultura e dunque per ragioni di opportunità non rientrava tra le papabili. Con l’elezione di Betta peraltro si andrà a ricostituire l’equilibrio interno tra i partiti di maggioranza che era in vigore prima della morte del compianto Carlo Bressan, consigliere del Pd che al momento della scomparsa era proprio presidente della commissione per le politiche sociali. Gli altri componenti della commissione sono in quota gruppo misto Franca Bazzanella, in quota Forza Italia Francesco Campisi (già fresco di nomina quale presidente della commissione società partecipate), in quota Lega Nord Pier Giorgio Zambotti e in quota Movimento 5 Stelle Andrea Matteotti. In commissione sono rappresentati tutti i gruppi, ma il voto di ciascun componente ha un peso specifico legato alla consistenza numerica del gruppo consiliare: per questo la maggioranza, pur avendo solo tre componenti su sette, può eleggere in autonomia il nome di propria preferenza. (m.cass.)













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