Caporalato, coinvolti 26 braccianti agricoli

Proseguono le indagini fra Riva e Brescia scattate dopo il blitz della Polizia locale nelle campagne rivane. L’Inps sta raccogliendo le testimonianze dei lavoratori



RIVA. Sono 26 i lavoratori che potrebbero essere stati sfruttati come braccianti agricoli nelle campagne dell’Alto Garda. L’indagine scattata a settembre, dopo il blitz compiuto dalla Polizia locale, che aveva fermato due auto stipate di uomini al termine di una giornata di lavoro nelle campagne di Riva, sta proseguendo a ritmo serrato e in sinergia fra il Commissariato di Polizia di Brescia (il territorio di provenienza dei 26 braccianti), i colleghi del Commissariato di Riva, la Polizia locale intercomunale dell’Alto Garda e Ledro e la Guardia di Finanza.

Il numero dei lavoratori coinvolti nella vicenda, dunque, è più alto di quello che si conosceva fino a questo momento. Le forze dell’ordine stanno cercando di capire se queste persone siano state vittime del caporalato, un fenomeno che si pensava non potesse attecchire alle nostre latitudini. «In realtà è un fenomeno che troviamo alle porte del nostro territorio - spiega Marco Zanotelli, direttore regionale dell’Inps in Trentino Alto Adige - e pertanto cerchiamo di tenere alta la guardia monitorando attentamente la situazione e valutando ogni avvisaglia». Sono ormai diversi anni che il livello di attenzione è salito esponenzialmente, in Trentino, proprio in virtù dei fenomeni che si registrano in altri territori. Il lavoro dell’Inps è rivolto anche a tenere a bada una situazione di potenziale pericolo per la nostra provincia. «Finora - spiega Zanotelli - fenomeni di questo genere li abbiamo sempre registrati provenienti dai territori di confine». L’Inps sta partecipando attivamente alle indagini su questo caso di presunto caporalato (per ora sono solo ipotesi su cui stanno lavorando gli inquirenti) nelle campagne di Riva. Indagini che sono tutt’ora in corso e che hanno preso in esame i rapporti fra la cooperativa di Brescia dei 26 braccianti e alcune aziende agricole altogardesane e trentine, soprattutto una in particolare. Sviluppi nelle indagini potrebbero esserci fra qualche settimana. Nel frattempo il lavoro degli inquirenti prosegue con grande scrupolo per appurare se vi siano stati o meno questi episodi di caporalato o sfruttamento del lavoro. «Stiamo ascoltando i lavoratori - conclude il direttore dell’Inps - raccogliamo ciò che hanno da dirci, uno ad uno, per avere un quadro completo».













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