È morta Maria Fede, figlia di Caproni 

Fra gli eredi del pioniere dell’aeronautica era la più legata al Trentino: se ne è andata poche ore dopo il premio del Comune


di Gianluca Marcolini


ARCO. Con grande tenacia ha atteso la conclusione delle celebrazioni organizzate dall’amministrazione comunale di Arco per commemorare il sessantesimo anniversario della scomparsa dell’adorato padre, culminate una decina di giorni fa con la premiazione, al Casinò, dell’astronauta trentina Samantha Cristoforetti. Poi, sollevata nello spirito ed appagata da una esistenza in larga parte condotta proprio nel ricordo e nella valorizzazione della grandissima figura paterna, ha considerato compiuto il suo cammino terreno e se ne è andata, lieve, verso la dimora eterna mentre tutta la città arcense stava mostrando la propria fierezza e riconoscenza nei confronti dell’illustre genitore.

Maria Fede Caproni, figlia del grande pioniere dell’aeronautica italiana, è morta ieri, all’età di 84 anni, nella sua casa di Roma che negli ultimi anni per lei era diventata un rifugio dove cercava di affrontare, con caparbietà e generosità, uno stato di salute che si era fatto via via sempre più cagionevole. Il decesso è avvenuto a poche ore di distanza dalla cerimonia di consegna, svoltasi sabato pomeriggio al Casinò, del premio Caproni (lo stesso assegnato in contemporanea al colonnello Francesco Volpi e due venerdì fa ad AstroSamantha) affidato al fratello Umberto che lo avrebbe, poi, portato alla sorella. Ma le condizioni della contessa di Taliedo, negli ultimi giorni, si erano aggravate a tal punto che le celebrazioni arcensi si sono svolte, nell’arco di una settimana, in uno stato di apprensione costante per le notizie che potevano giungere dalla capitale.

Maria Fede, innamoratissima di Arco e forse la più determinata, fra gli eredi, nel proseguire l’opera del padre nella sua terra di origine, è stata la principale artefice della valorizzazione del museo dell’aeronautica di Trento, intitolato a Gianni Caproni, battagliando affinché la preziosa collezione del genitore, composta di velivoli e di beni storici ed artistici, andasse a far parte definitivamente del patrimonio della Provincia di Trento e quindi della comunità trentina.

A legare la contessa ad Arco erano il forte sentimento di vicinanza agli affetti del papà e anche le amicizie che frequentava quando saliva nel suo ritiro estivo di Carobbi. Fra i suoi amici arcensi c’erano Mario Parisi, Fausto Gobbi e Richard Keller, quindi l’ex sindaco Selenio Ioppi e la moglie Rosaria e lo storico Romano Turrini al quale si affidava ogni volta che vi era da ripercorrere (in un libro o, come di recente, in un filmato) le imprese di papà. «Ultimamente le frequentazioni si erano ridotte alle telefonate - spiega Romano Turrini - ma ci sentivamo spesso. Voleva essere aggiornata su tutto ciò che avveniva ad Arco, soprattutto dal punto di vista culturale. Ricordo con emozione le chiacchierate a tavola assieme agli amici di Arco».

Negli ultimi anni anche l’onorevole Mauro Ottobre ha stretto con lei un rapporto di vicinanza. Il deputato è stato fra i primi, ieri, a sapere della morte di Maria Fede Caproni, informato direttamente da Gianni Armani, figlio della contessa e presidente dell’Anas. «Fu lei a contattarmi qualche anno fa – ricorda Ottobre – perché era orgogliosa e felice che un cittadino della sua Arco era diventato Onorevole della Repubblica. Da quel momento in poi mi ha accolto come un figlio, mettendomi immediatamente in guardia sulle insidie di Roma e dei suoi “salotti”. Quando le dissi che volevo istituire un premio alla memoria del padre mi fece subito il nome di Samantha Cristoforetti».

Tra chi, ieri, l’ha voluta ricordare c’è anche il senatore Franco Panizza: «È grazie a lei, quando ricoprivo l’incarico di assessore provinciale alla cultura, che la Provincia ha potuto conservare la preziosa collezione Caproni».

I funerali si terranno mercoledì mattina, alle 11, nella basilica di San Lorenzo a Roma al Verano, dove Maria Fede Caproni verrà seppellita accanto al marito Pietro.













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