«Tragica fine di una vita sofferta» 

Commozione e sconcerto a Calceranica per l’incidente che ha provocato la morte di Stefano Alfarè



CALCERANICA AL LAGO. Una vita sofferta, terminata in tragedia quella di Stefano Alfarè, l’uomo di 46 anni trovato morto sul greto del torrente Mandola che attraversa Calceranica nella serata di venerdì scorso. In paese, la notizia si è sparsa in pochi secondi anche perché l’uomo era molto conosciuto.

«Un uomo sfortunato - dicono tutti - rimasto vittima da giovane di un banale incidente con la moto, ma che per lui aveva avuto conseguenze disastrose non solo fisiche ma anche psicologiche». A seguito dell’incidente era rimasto leso a un braccio in maniera piuttosto grave e la disabilità lo aveva segnato per sempre. Viveva con una modesta pensione di invalidità e il suo reddito era integrato dall’attività lavorativa saltuaria con il Comune che lo assumeva d’estate con lavori socialmente utili. «Si era lasciato un po’ andare - dicono ancora in paese - e viveva un po’ ai margini della nostra comunità un po’ isolato, un po’ schivo». Insomma sfortunato, ma benvoluto da tutti. La sua morte ha sorpreso un po’ tutti anche se qualcuno aveva ipotizzato una fine del genere proprio per la vita che stava conducendo.

Si parla che l’uomo fosse “scomparso” da alcuni giorni. Altri sostengono di averlo visto il giorno prima. La sua abitazione è nella parte alta del paese in un alloggio dove viveva da solo, si dice in paese, pur vicino ai propri familiari. Una vita infelice la sua che tuttavia non lo ha portato ad una morte in circostanze sfortunate. I carabinieri hanno indagato per capire meglio la dinamica dello sfortunato incidente cercando di appurare quando è morto e per quale motivo è finito nel greto del torrente. Forse un malore, forse un piede in fallo. Ma avvenuto quando? Nessun testimonio evidentemente. Non si sa a che ora del giorno o della notte stesse percorrendo quel sentiero se in una direzione o nell’altra, verso casa o verso il paese. Tra l’altro è scivolato in un luogo che potrebbe anche essere stato nascosto alla vista di qualche passante e quindi essere rimasto lì per ore. Il pm comunque non ha disposto l’autopsia.

L’allarme per la sua scomparsa era scattato nel pomeriggio di venerdì e le ricerche erano state avviate subito da parte dei vigili del fuoco volontari. Si sono interrotte alle 18 quando, l’uomo è stato visto ormai esanime sul greto del Mandola, a poche decine di metri dal centro abitato. Tante ipotesi sulla sua morte, tutte le accertare, l’unica esclusa e quella che sia stato vittima di una violenza.

Data e orario del funerale di Stefano Alfarè non sono stati ancora fissati. (r.g.)













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