Raccolta di sangue congiunta tra Avis e Apss

Valsugana. Un progetto di cogestione tra Azienda provinciale per i servizi sanitari e Avis del Trentino per la raccolta congiunta di sangue. Da luglio è partito negli ospedali di Borgo e Pergine, a...


Marika Caumo


Valsugana. Un progetto di cogestione tra Azienda provinciale per i servizi sanitari e Avis del Trentino per la raccolta congiunta di sangue. Da luglio è partito negli ospedali di Borgo e Pergine, a breve sarà attivato anche a Mezzolombardo ed Arco. La presentazione è prevista nella mattinata di mercoledì 2 all’Unità di raccolta sangue dell'Ospedale San Lorenzo di Borgo, alla presenza dei dirigenti di Avis del Trentino, del direttore generale di Apss Paolo Bordon, del dottor Patrizio Caciagli e del medico e infermiere Avis convenzionati che collaborano assieme al personale dipendente dell'unità di raccolta.

Il ruolo dell’associazione

L’Avis rappresenta la maggior parte dei donatori di sangue e plasma del Trentino e fornisce oltre l’85% del sangue che qui viene raccolto.

«I rapporti con il Servizio sanitario provinciale sono sempre stati basati sulla massima collaborazione per non far mancare mai gli emoderivati alle strutture sanitarie, garantendo nel contempo la migliore sicurezza possibile per i donatori e per i pazienti che lo ricevono ed adeguando i comportamenti e le procedure alle norme molto stringenti che disciplinano tutta la materia». spiega il presidente Avis del Trentino Franco Valcanover.

Dal passato verso il futuro

Fino a tre decenni fa l’Avis effettuava anche una piccola parte della raccolta di sangue mediante un’autoemoteca che il sabato e la domenica avvicinava le persone alla donazione nelle piazze dei paesi trentini, poi l’Azienda sanitaria ha avocato a sé tutta la raccolta per una maggiore sicurezza dei donatori e di quanto donato. Nel 2016 l’Accordo Stato Regioni a livello nazionale ha previsto, oltre alla raccolta autonoma da parte delle Aziende sanitarie e/o delle associazioni di volontariato, la partecipazione ad una raccolta congiunta, per superare particolari situazioni di difficoltà che si fossero presentate. «Negli ultimi anni l’Avis ha infatti constatato che l’Apss non ha potuto garantire il turnover del personale sanitario, vuoi per il contenimento della spesa, vuoi per l’oggettiva difficoltà di reperire medici specializzati da dedicare a questo fondamentale servizio, con il rischio di dover chiudere dei Punti di Raccolta negli ospedali periferici ed allontanare quindi parte dei donatori dalla possibilità di continuare il loro atto di solidarietà», precisa Valcanover.

La sperimentazione

Ecco dunque che nel 2018 è stato predisposto un progetto sperimentale, perfezionato all’inizio del 2019 con la stipula di un protocollo d’intesa tra Avis e Apss, che prevede la partecipazione dell’Avis, con medici ed infermieri convenzionati, formati ed accreditati dal Servizio Immuno Trasfusionale di Trento, alla raccolta fino a 5.000 unità di sangue, proprio presso alcuni Punti di Raccolta periferici dell’Azienda sanitaria.

«L’addestramento del personale convenzionato con Avis all’uso degli strumenti e delle procedure informatiche aziendali sta richiedendo tempo, tuttavia fin dal mese di luglio Avis ha potuto iniziare la partecipazione alla raccolta di sangue presso gli ospedali di Borgo e Pergine Valsugana ed ha in programma di allargare quanto prima la propria attività a Mezzolombardo ed Arco», annuncia il presidente dei volontari trentini. «Occorreranno alcuni mesi prima che la raccolta congiunta entri a regime - conclude Valcanover - ma siamo lieti di garantire, anche per il prossimo futuro, la raccolta di sangue necessaria alle strutture ospedaliere del Trentino, contribuire all’autosufficienza nazionale, aiutando le regioni ancora carenti, mantenere operativi tutti i Punti di raccolta periferici per non penalizzare i donatori che ad essi fanno riferimento ed infine assicurare la massima attenzione possibile alla salute dei donatori e dei riceventi».













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