Ortinparco, finale affollato ma con qualche mugugno 

Levico Terme, non molto soddisfatti gli operatori. «Cinque giorni sono troppi lunedì e martedì abbiamo perso tempo». «Tanta gente ma pochi che comprano»


di Franco Zadra


LEVICO TERME . Un 25 aprile come non se ne ricordano, caldo che pare estate, è stato testimone di un affollatissima chiusura di Ortinparco, quest’anno dedicato ai 4 elementi, fuoco, terra, aria, e acqua. L’ambientazione è nota, ma sempre in qualche modo sorprendente. Dominano le bancarelle degli espositori di prodotti bio e di artigianato country, venditori di piantine da orto, street food, gelato artigianale, dolci, fragole. Il sole ride con la gente che passeggia, uno spettacolo della compagnia Koinè, di teatro “sostenibile”, ricorda le performance degli antichi greci che raccontano dei quattro elementi del titolo. E poi gli orti, meno delle scorse edizioni, allestiti dalle associazioni, come quello a cura dei pensionati, allestito assieme ai ragazzi con bisogni educativi speciali dell’Itet Marie Curie.

«Cinque giorni sono lunghi – dice un espositore insoddisfatto -, oggi si vede gente, ma lunedì e martedì abbiamo perso tempo». «L’anno prossimo andrà meglio – dice un altro -, se Ortimparco lo faranno cominciare il 25 che sarà di giovedì». «Tanta gente ma pochi comprano – dice una signora alla bancarella delle piantine da orto -, quest’anno si percepisce un calo rispetto agli anni passati». «Lodevole lo sforzo – dice un ex amministratore, Arturo Benedetti -, dell’organizzazione di inventare sempre una formula nuova per attirare gente, ma i fattori con i quali occorre misurarsi oggi sono spesso imprevedibili». «Chi viene a Ortimparco – dice Mauro Zancanella, noto esercente levicense – dovrebbe essere invitato ad allestire un orto, magari dimezzandogli la quota di partecipazione, ma che siano gli orti i protagonisti e non le bancarelle». Anche se non è stato facile trovare un parere entusiasta di questa edizione, l’evento è in sé pregevole e piacevolissimo, e non è mancata la proposta culturale con laboratori didattico-creativi rivolti a bambini e adulti, assieme agli spazi dedicati a teatro, musica, e poesia. Il colorato mercatino dei contadini, dell’artigianato, e degli antichi mestieri si è visto anche questa volta, come la bella esposizione sull’acqua a Villa Sissi. Chi si è lasciato coinvolgere ha potuto incontrare, tra le altre cose, anche l’orto sinergetico, proposto dalla III Cat del Marie Curie, oppure, l’orto “Tetraktys” di Eleni Katelouzou, o l’orto geometrico del Ist. Rizzoli di Pregnana Milanese. Ma come si dice, «di orti non se ne ha mai abbastanza».













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