Nuove regole per l’edilizia 

Comune. Cambiano le norme per chi vuol costruire casa: il provvedimento di variante al Piano regolatore generale è stato illustrato al consiglio dall’architetto Elisabetta Miorelli. È stato adottato con l’astensione delle minoranze


ROBERTO GEROLA


Pergine. L’amministrazione comunale ha provveduto con una variante (in prima adozione) a modificare e quindi adeguare il Prg alle nuove norme stabilite dalla Provincia in materia urbanistica. Un lavoro molto complesso a livello amministrativo anche perché per alcuni settori erano ammesse modifiche discrezionali. Sul provvedimento, da registrare l’astensione della minoranza (Pd,Upt e Patt).

E’ stata l’architetto Elisabetta Miorelli a illustrarne i contenuti mettendone in evidenza i punti principali.

Le novità del regolamento

L’adeguamento alle norme provinciali hanno comportato lo stralcio di numerosi articoli per i contenuti “provinciali”, ma anche modifiche. La prima su tutte, la ridefinizione dei parametri per gli indici di zona, in Sun (superficie utile netta) e non più in Sul (superficie utile lorda), nel numero dei piani e nell’altezza massima dell’edificio valevole per tutte le zone e i piani attuativi. Si prevedono poi alcune novità.

Per esempio, l’inserimento delle tettoie di superficie complessiva (compresi gli sporti di gronda) inferiore a 15 mq. nella definizione di costruzioni accessorie (attualmente solo le legnaie). Le costruzioni accessorie sono ammesse in tutte le zone, ad esclusione del centro storico (e in alcuni altri casi), qualora realizzate nelle immediate vicinanze dell’edificio di cui sono pertinenza (max. 25 m) e in ogni caso la superficie occupata non potrà limitare le parti destinate a superficie permeabile o agli spazi di relazione e gioco dei bambini.

Poi le distanze minime tra edifici, tra edifici e confini, da terrapieni e murature e dei muri dai confini, nonché i criteri di misurazione delle distanze. Da ricordare che per l’applicazione delle norme sulle distanze si considerano esistenti gli edifici aventi tali caratteristiche alla data del 23 febbraio 2010; l’altro aspetto da tener presente è l’altezza massima del fronte che va aumentata di un metro.

Le tipologie di intervento

Il capitolo è stato ridenominato “Interventi sul patrimonio edilizio esistente” e disciplina le modalità generali di quanto è possibile fare con rinvio alle categorie di intervento della legge urbanistica provinciale e accorpa in un unico articolo il testo attualmente ripetuto nella disciplina di ciascuna singola zona. Tra le norme, la conservazione della superficie utile netta (Sun) e dell’altezza del fronte esistente; il cambio di destinazione d’uso è ammesso solo in conformità alla destinazione di zona, nel rispetto degli standard e delle eventuali ulteriori disposizioni specifiche.

Gli insediamenti storici

Per gli edifici ricompresi negli insediamenti storici, il Prg attribuisce a ciascun edificio una specifica categoria di intervento e le eventuali possibilità di trasformazione. Questo a tutela proprio delle tipologie dei centri storici sia di Pergine centro che delle frazioni.

Per questo provvedimento, la sua importanza è notevole, di dovrà procedere fra qualche tempo ad una seconda e definitiva adozione in sede consiliare.















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