Le trincee di Cima Socede  sono museo a cielo aperto 

Domani inaugurazione ufficiale dell’area il cui recupero era iniziato 4 anni fa Luca Girotto farà da guida attraverso le strutture belliche della Grande Guerra


di Marika Caumo


SCURELLE. L'inaugurazione ufficiale, prevista lo scorso primo settembre, è saltata a causa del maltempo. Ma il museo all'aperto di Cima Socede, a conclusione dei lavori di ripristino delle opere della Grande Guerra, avrà la sua "prima" domani in occasione dell'iniziativa "Lagorai in trincea": una visita all'area museale insieme allo storico Luca Girotto con ritrovo alle 10 al parcheggio di Malga Conseria. Per l'occasione la strada forestale dal ponte di Conseria alla malga rimarrà aperta al transito e funzionerà un servizio di bus navetta gratuito per Passo Cinque Croci.

La manifestazione, che di fatto inaugura l'area, conclude idealmente un percorso iniziato quattro anni fa, quando il Comune interpellò la Sovrintendenza dei beni storici ed archeologici della Provincia per verificare la possibilità e la disponibilità economica per procedere al recupero dei resti dei manufatti risalenti al primo conflitto mondiale su Cima Socede, dove soldati italiani e austroungarichi combatterono. Un progetto avvallato anche dai tre comuni del Tesino - Castello, Cinte e Pieve- territorialmente interessati. I lavori hanno visto la rimozione del materiale franato nelle trincee, la pulizia degli interni delle baracche dalle macerie delle mura cadute nel tempo, il consolidamento dei resti delle stesse e degli ingressi di alcune caverne. E' stato inoltre realizzato un osservatorio in vetta. Altri interventi sono stati curati direttamente dal Servizio occupazione e valorizzazione ambientale della Provincia. Qui è stata collocata anche una targa scolpita dagli alpini del Battaglione Valbrenta nel 1917, in memoria del loro colonnello Sante Bozzano. La stessa era stata ritrovata un paio d'anni fa nella zona dei Laghi dei Lasteati, spostata rispetto alla sua collocazione originaria; per evitare il pericolo che venisse trafugata era stata rimossa ed ora ha trovato la sua sistemazione definitiva tra le opere militari realizzate dagli stessi alpini della Valbrenta. Poco distante, a Consèria, è stato inoltre recuperato il cimitero dove riposano cinque soldati che, grazie alle ricerche di Luca Girotto, ora hanno un nome.

«L'auspicio è che questi luoghi carichi di significati diventino non solamente meta di turisti ed appassionati della storia della Grande Guerra, ma soprattutto luoghi di riflessione affinché le sofferenze dei soldati, le tragedie e lacerazioni che vissero le nostre popolazioni e le devastazioni che subirono i nostri territori, non abbiano mai più ad accadere», spiega il sindaco Fulvio Ropelato.













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