«Ferrovia interrata, ora o mai più» 

Il documento. Il sindaco Roberto Oss Emer scrive al presidente della Provincia Maurizio Fugatti per chiedere con forza il finanziamento dell’opera «Si spendono soldi per gallerie verso la provincia di Brescia e si programma una Rsa non richiesta a Rovereto, ma per Pergine non ci sono soldi»



Pergine. Una sollecito che sa tanto di tiratina d’orecchi del sindaco di Pergine, Roberto Oss Emner, alla giunta provinciale che finanzia opere pubbliche a destra e manca, ma non in un comune come Pergine a “governo civico”. E, infatti, come scrive Oss Emer «qualcosa non torna o forse sì».

La premessa

«Lunedì - inizia Oss Emer - firma dell’accordo - protocollo tra Ferrovie, Provincia di Trento e Comune di Trento che prevede investimenti nell’ordine di qualche miliardo di euro per la nuova linea ferroviaria che collegherà Verona col Brennero con la variante interrata a Trento, la variante interrata di Rovereto, l’interramento del vecchio tracciato nella città di Trento che potrà realizzare il famoso boulevard di Busquets con benefici in termini di vivibilità della città incredibili. È stato presentato da parte dei tecnici delle Ferrovie, dai vertici e dai tecnici della Provincia anche il progetto per l’elettrificazione e ammodernamento della Ferrovia della Valsugana per un importo previsto e finanziato di circa 60 milioni di euro ed illustrato i possibili collegamenti con il bellunese. Tutto questo in prospettiva Olimpiadi e pertanto queste opere dovrebbero essere ultimate entro il 2026».

Il problema ferrovia a Pergine

«Benissimo l’elettrificazione della linea che è sicuramente rispettoso di un approccio ambientale molto caro a tutti gli abitanti della Valsugana - scrive Oss Emer -; sicuramente porterà benefici in termini di riduzione del traffico su strada considerato che verranno intensificati i treni con evidenti risvolti positivi su tutta l’economia della valle visto che sarà più facile e veloce raggiungere tutti i paesi della valle. Durante l’incontro mi sono permesso di ricordare al presidente Fugatti della situazione della città di Pergine, terzo Comune del Trentino, 22.000 abitanti e capoluogo di riferimento per altri 15.000. Ho evidenziato che linea ferroviaria taglia in due la città e le due zone sono collegate attraverso 5 passaggi a livello a raso ed un sovrappasso che condizionano pesantemente il movimento dei cittadini perginesi pertanto l’intensificazione del numero dei treni se da un lato favorirà la mobilità sostenibile rischia di rendere insostenibile la vita ai perginesi che devono affrontare i vari attraversamenti ferroviari per i loro spostamenti dalle frazioni al centro e che vivono a ridosso della linea ferroviaria. Ho ricordato che è stato chiesto alcune volte dal sottoscritto ma anche in passato dalle amministrazioni che mi hanno preceduto di prevedere e finanziare un progetto per l’interramento così come fatto a Lavis e rammentato che circa 12 anni fa è stato realizzato il centro intermodale e che è già predisposto per accedere ai binari interrati. Ho segnalato che un eventuale interramento della linea dovrebbe essere realizzato in contemporanea all’elettrificazione della stessa perché farlo dopo sarebbe impossibile o per meglio dire troppo costoso».

I costi dei lavori

«L’intervento - sottolinea Oss Emer - che dovrebbe prevedere l’interramento per circa 1200 metri implicherebbe un impegno di circa 20/30 milioni di euro in linea con quello di Lavis ( 800 metri costo 17 milioni). A Lavis 20 treni al giorno a Pergine 40 treni al giorno, Lavis 7.000 abitanti Pergine 22.000 abitanti. Il presidente Fugatti risponde a margine dell’incontro che purtroppo non ci sono risorse disponibili per Pergine».

«Qualcosa non mi torna»

«È una linea ferroviaria che interessa sia la Provincia che Ferrovia e mi chiedo come non si possano reperire 20/30 milioni considerato che qualche miliardo verrà investito sull’asta dell’Adige dai due enti - sottolinea il sindaco -. È notizia della scorsa settimana del mancato finanziamento le circa 7 milioni di euro, sempre per mancanza di risorse, della scuola media sovracomunale nonostante le assicurazioni ricevute. Nello stesso tempo leggo sui quotidiani di un finanziamento quasi non richiesto di circa 7 milioni per la nuova Rsa di Rovereto e nella delibera della Provincia del 31 ottobre 2019 relativa alla programmazione delle opere vedo tra gli altri un finanziamento di circa 32 milioni per una galleria che dovrebbe collegare Valvestino (provincia di Brescia) con Bondone di Storo e un altro di 28 milioni per la Val Sabbia sempre in provincia di Brescia. Per quanto riguarda Rovereto, non me ne voglia l’amico e collega sindaco Francesco Valduga, ma da quello che leggo sui giornali questo finanziamento crea solo problemi in quanto la scelta sulla Rsa era già stata fatta senza bisogno di quei 7 milioni che non metto in dubbio potrebbe utilizzarli per qualcosaltro. Per quanto riguarda gli stanziamenti di 28 milioni per la Val Sabbia e di 32 milioni per Valvestino sono, immagino, dettati dall’accordo di Milano fatto dalle precedenti giunte provinciali che prevede l’impegno della provincia di Trento di investire 40 milioni annui per opere nei comuni oltre il confine verso la Lombardia o il Veneto.

La domanda

«I Comuni Trentini hanno appena sottoscritto il Protocollo di finanza locale che ha tagliato qualche milione ai 5 Comuni grandi in parte corrente e ha ridotto di 20 milioni ai budget dei Comuni per mancanza di risorse e non si tagliano o non si procrastinano i 32 milioni per Valvestino, i 28 milioni per la Val Sabbia, si trovano invece i 7 milioni per la Rsa di Rovereto, si trovano anche 5/6 milioni per esenzione ticket, si stanziano 12 milioni annui per i punti nascita, si trovano 300.000 euro annuì per l’autostrada gratuita da Rovereto a Trento nord, si trovano alcuni milioni di euro per il trasporto gratuito degli anziani... E non ci sono le risorse per un’opera come quella che chiedo fortemente e che se non verrà fatta ora non potrà ragionevolmente essere fatta mai più. Non possiamo permetterci di perdere anche questo treno. E non è una battuta. Chiedo alla giunta provinciale, anche alla luce dell’affermazione ripetuta più volte dal presidente Fugatti della volontà di finanziare una grande opera all’anno, uno sforzo e un ripensamento in relazione all’interramento della ferrovia a Pergine del quale peraltro dovrebbe esistere già da almeno 15 anni un’ipotesi di progetto».













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