Dragon boat con i pattini a vincere è il divertimento 

Bedollo, la sfida sul laghetto ghiacciato delle Buse di Brusago ha regalato agli equipaggi in gara e agli spettatori un inusuale spettacolo sportivo


di Giannamaria Sanna


BEDOLLO. Una giornata piena di sole, una temperatura frizzante, un incantevole e ghiacciato laghetto delle Buse di Brusago, sull’Altopiano di Piné, hanno accolto, per la prima volta in Italia, una entusiasmante gara di dragonboat. Sono quattro i vincitori delle categorie: per Open X-Treme; per Misto Paniza Pirat; per Donne in Rosa Padova Ugo e per la categoria femminile Bresciolino.

Le gare delle dieci batterie sono iniziate alle 13.30 con due manche, una finalina e la finale alle 18. Manche piuttosto impegnative perché ogni volta i dragoni dovevano ritornare al punto di partenza rifacendo il percorso, ma questa volta spingendo le canoe.

Ieri mattina, quando il sole era ancora dietro le montagne, si sono svolte le prove, quasi per tutti un battesimo sul ghiaccio. Solo i partecipanti ungheresi, che corrono per la nazionale del loro paese, hanno una buona conoscenza di questo sport, anche se le distanze e il ghiaccio sono diversi, ha spiegato un loro atleta.

Verso le dieci numerosi equipaggi erano in attesa di provare queste piccole canoe, che ospitano 12 atleti, attrezzate con dei pattini affilatissimi e i remi, più corti, dotati di una manopola mobile con i chiodi. Naturalmente la maggior parte erano giovani, non mancavano però, anche gli atleti più grandi e diverse atlete. C’erano alcuni equipaggi, infatti, tutti rosa e tutte grandi esperte di gare sulle acque dei laghi. Le prove si sono succedute, con i team che si sono alternati fino a mezzogiorno provando e riprovando le spinte, che a detta dei capi voga erano la parte più difficile.

«Il peso della barca scalfisce il ghiaccio, quindi dobbiamo alzarci nel momento della spinta iniziale per agevolare la scivolata», spiegava ai dragoni un capo voga, al mattino. Mentre al pomeriggio durante la gara e con il sole, non erano sufficienti le spinte, ma si doveva zigzagare per uscire dal solco che le imbarcazioni con l’equipaggio a bordo provocavano nella superficie ghiacciata. Imbarcazioni e attrezzatura sono state fornite dall’organizzazione l’Asd Dragon Piné (in prestito ad associazioni venete), che ha voluto sperimentare e far sperimentare ai numerosi equipaggi aderenti, l’emozione di un nuovo sport. Poi tutti a Centrale al Centro funzionale per proseguire nei festeggiamenti.













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