palù del fersina 

Celebrato il rito dei “Betsche” che seminano l’abbondanza

PALÙ DEL FERSINA . Cambio generazionale per il rito dei “Betsche” (i “veci”) proposto ieri pomeriggio a Palù del Fersina. Gli “adulti”, almeno nell’edizione 2018, hanno ceduto il passo a due giovani...



PALÙ DEL FERSINA . Cambio generazionale per il rito dei “Betsche” (i “veci”) proposto ieri pomeriggio a Palù del Fersina. Gli “adulti”, almeno nell’edizione 2018, hanno ceduto il passo a due giovani (entrambi maschi) che si sono cimentati nel “rito”. “Der Betscho” e “de Betscha” erano accompagnati dal raccoglitore di uova (Der Oiartroger) e dai fisarmonicisti.

I tre personaggi sono partiti dal Frotten, il maso più alto dove avviene la secolare vestizione, per poi scendere in piazza Lenzi. Lui con copricapo di pelle di capra ornato da pennacchi e campanellini e un camicione di canapa bianca fermato da un cinturone di cuoio che trattiene una vistosa gobba (di fieno). “Lei” è semplicemente vestita da donna (gonna e grembiule) con un capellino intesta. Entrambi hanno viso e mani coperti da fuliggine e hanno in mano rispettivamente, bastone e scopino. Der Oiartroger è in abito scuro (della festa) con ornamenti, e sulle spalle la cassetta - kraks con la volpe, per le uova. La coppia semina fertilità e abbondanza. Una puntata anche sul sasso in mezzo al prato chiamato “Schérzerbis”. Un momento importante è la lettura del testamento per la morte del bètscho e poi della bètscha. Suscita grande attenzione e ilarità. Come porta fortuna, ragazze e bambini sono “toccati” dai “veci” sulla guancia dove lasciano il segno e si distribuiscono le torte portafortuna (“Chi mangia la torta dei veci non vede i bissi per tutto l’anno”). La sera, un grande falò (vòschn) nel prato Schèrzerbis, e per bruciare gobba e testamenti. L’occasione ha visto anche un gruppo di fierozzani mattacchioni in maschera (in scena, già domenica scorsa a Fierozzo). (r.g.)













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