«Andare a Messa per fare comunità»

Pergine. Con il prossimo 1° novembre prende il via l’annunciata limitazione delle messe, decisione che i consigli pastorali hanno deciso per affrontare la crisi, un provvedimento si dice nel...



Pergine. Con il prossimo 1° novembre prende il via l’annunciata limitazione delle messe, decisione che i consigli pastorali hanno deciso per affrontare la crisi, un provvedimento si dice nel comunicato della Parrocchia, che può trasformarsi in opportunità. Della questione, legata alla mancanza di sacerdoti, se n’era parlato e ragionato nell’incontro svoltosi alla Provvidenza nello scorso settembre, presente l’arcivescovo mons. Lauro Tisi. Il nuovo schema di orari delle Messe per le parrocchie del perginese riferito per ora solo al mese di novembre illustra già i primi tagli nelle celebrazioni, evidenziati in parrocchiale con la cancellazione della Messa domenicale della 11, e alcune altre nelle frazioni.

«Un passo difficile – spiega nel comunicato il parroco, anche perché non possiamo far finta che non sia successo nulla». Così don Antonio Brugnara, parroco di 11 parrocchie del Perginese e da oggi anche amministratore parrocchiale di Canezza, ha introdotto l’ultimo incontro con tutti i consigli pastorali della comunità, che devono far fronte alla carenza di sacerdoti e, quindi, alla difficoltà di mantenere lo schema attuale di celebrazioni, con messe in tutte le parrocchie agli orari più disparati. Nonostante questo, domenica dopo domenica si perde partecipazione alle Messe e si sta perdendo comunità. Andiamo a Messa ormai per comodità, e non perché teniamo alla comunità, che deve imparare ad essere più responsabile di se stessa. Non c’è più attenzione per la comunità, non ci sono più bambini e famiglie giovani alle celebrazioni, che mancano ancor più dei giovani, e dobbiamo chiederci perché. Dobbiamo anche cambiare modo di vedere la comunità, non più in senso stretto, perché l’obiettivo è lavorare insieme e creare sinergie».

L’incontro di lunedì scorso faceva seguito ad altri due , nei quali i rappresentanti di ogni parrocchia, coordinati da Antonio Miotello, hanno elaborare una proposta di nuovi orari di messe tenendo conto che i sacerdoti disponibili sono solo 3, don Antonio, don Paolo Vigolani e don Tiziano Telch, che verrà nel Perginese solo il sabato e la domenica. Da qui la proposta elaborata che metteva in campo alternanze fra parrocchie vicine ed alcuni cambiamenti iniziali, con l’impegno di arrivare in estate a ridurre ancora le messe, passando da 13 a 10. Un periodo di transizione che nelle intenzioni doveva servire anche a “preparare” le comunità ai tagli più drastici. Un’ipotesi che, in conclusione, è stata scartata optando per un numero ridotto di messe, con degli orari che verranno definiti già da novembre, con il calendario per le celebrazioni dei Santi e Defunti. «Si lavorerà ai “fuochi”, a gruppi di parrocchie unite dalla vicinanza, e poi, si spera in un futuro prossimo, anche da sinergie sempre più palpabili». F.V.













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