«Voto del Sacro Cuore in Duomo a Trento» 

L’auspicio del comandante degli Schützen Cestari al raduno di S. Romedio. Il vescovo: non lo escludo


di Giacomo Eccher


SAN ROMEDIO. Doppia ricorrenza l’altro ieri per gli Schützen del Trentino arrivati in 300 all’eremo noneso per festeggiare i trent’anni di fondazione della Welschtiroler Schützenbund, la Federazione degli Schützen del Trentino, e quindi ricordare la visita pellegrinaggio del 7 luglio 1809 dell’eroe tirolese Andreas Hofer nel santuario con 600 armati alla vigilia delle battaglia del Bergisel contro i Franco Bavaresi. Ospite d'onore della cerimonia l'arcivescovo Lauro Tisi a cui il comandante della Federazione Trentina degli Schützen, il roveretano Enzo Cestari, ha fatto dono di una casula con l’effige del Sacro Cuore, una festività emblematica che i cappelli piumati del Tirolo storico celebrano ogni anno il venerdì dopo la seconda domenica dopo Pentecoste con l'accensione di grandi fuochi sulle vette alpine. Tutto questo in ricordo di un antico voto di autodifesa territoriale non solo politico ma anche delle tradizioni culturali e religiose della Heimat. Dono che Cestari ha motivato con «la speranza di poter rinnovare un giorno nel Duomo di Trento il voto al Sacro Cuore a conferma del nostro impegno per la tutela e salvaguardia della cultura e delle tradizioni religiose e di costume del Trentino». Il “regalo” è stato subito apprezzato dall'arcivescovo che ha indossato la casula per celebrare la messa e rispondendo a Castari non ha escluso di aprire un giorno le porte della cattedrale ai cappelli piumati.

Messa e cerimonia, con il triplice sparo a salve dei moschetti, sono stati ospitati, per motivi di capienza, nel parcheggio a monte del santuario davanti alla cappelletta di legno che ospita la statua di Romedio con l’orso. Il raduno con il supporto della compagnia nonesa degli Schützen “Bepo de Miller”, è stato organizzato dalla Welschtiroler Schütznebund che nell’occasione del trentennale ha consegnato delle speciali medaglie con nastro da affiggere sui gonfaloni delle cinque Compagnie che nel lontano maggio del 1988 hanno fondato la Federazione Schützen del Welschtirol, con primo comandante Carlo Cadrobbi, di Mezzocorona, che pure è stato premiato con una particolare onorificenza. Le cinque compagnie di allora (Mezzocorona, Lavis, Vezzano, Ivano/Telvana e Pergine/Caldonazzo) ora sono diventate 26. Alla manifestazione di San Romedio, un appuntamento annuale che si ripete puntualmente da trent’anni, saranno presenti circa 300 cappelli piumati del Trentino con rappresentanze dall’Alto Adige e dal Tirolo, regione dove il culto di San Romedio un nobile originario di Thaur, non lontano da Innbruck, è molto radicata. Tra le autorità politiche presenti alla manifestazione il vicepresidente del Consiglio regionale Lorenzo Ossanna e il sottosegretario alla Salute Maurizio Fugatti. Tra gli ospiti anche l’ex senatore Franco Panizza, habitué di queste ricorrenze, e il sindaco di Sanzeno Paolo Pellizzari. L’afflusso al santuario in quella che per questa estate è stata la prima domenica di chiusura del traffico alle vetture private (ma solo dopo le 9.30 quando Schutzen e pubblico erano già entrati nella angusta valle di San Romedio perché la cerimonia era fissata per le 10) è stato piuttosto caotico per le lunghe file di auto in sosta lungo la provinciale che collega il santuario, ma alla fine tutto si è svolto senza incidenti.













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