Un nuovo Pronto soccorso per potenziare l’ospedale 

Il documento. I sindaci delle Valli del Noce chiedono all’unisono di risolvere le problematiche del presidio di Cles. Intanto l’11 gennaio il dottor Claudio Graiff riaprirà il day hospital oncologico 


Giacomo Eccher


Cles. È il dottor Claudio Graiff, medico a riposo di origini nonese (Romeno) e già esperto oncologo all’ospedale San Maurizio di Bolzano, il referente medico del day hospital oncologico di Cles che lunedì 11 gennaio riaprirà i battenti dopo quasi due mesi di chiusura. Per riattivare il servizio, che tanti disagi ha provocato tra i pazienti delle valli del Noce, si erano mobilitati i sindaci delle valli di Sole (prima) e di Non (poi) con un’azione in parte scoordinata ma che poi si è inserita in un contesto territoriale univoco e compatto per mettere a fuoco le problematiche dell’ospedale ed ottenere, solo verbalmente per ora, ma le premesse sono buone, adeguate soluzioni.

Ne hanno parlato ieri a Cles in una conferenza stampa congiunta il commissario della Comunità della Valle di Sole, Guido Redolfi, il presidente della Conferenza dei sindaci della valle di Non, Martin Slaifer Ziller, e Ruggero Mucchi primo cittadino del comune che non solo ospita sul proprio territorio l’ospedale ma che da tempo si sta battendo per completarne l’efficentamento dopo gli importanti investimenti fatti negli anni scorsi dall’Azienda sanitaria provinciale e poi pian piano messi in discussione con decisioni all’insegna dell’accentramento verso Trento e Rovereto.

«È la prima volta in quindici anni che le due valli con tutti i sindaci, indistintamente, sottoscrivono un documento comune che partendo dal disservizio causato dalla chiusura del DH oncologico punta a tenere accesi i riflettori sull’ospedale di Cles e sulle sue problematiche» - ha esordito Redolfi. Un coinvolgimento del territorio – gli ha fatto eco Slaifer Ziller - che è frutto di una rinnovata consapevolezza della centralità che l’ospedale di Cles riveste per la cittadinanza tutta delle due valli del Noce e in parte anche per Paganella e Rotaliana con un bacino di 80-90 utenti tra residenti e posti letto turistici.

Parte da qui la lettera sottoscritta da 36 sindaci (13 solandri e 23 nonesi) e dai commissari delle Comunità di Non e di Sole, Dominici e Redolfi, con l’elenco delle domande che sono state portate al confronto con l’assessore Stefania Segnana ed il direttore dell’Azienda sanitaria, Pier Paolo Benotollo. «Incontro positivo che ci ha dato una serie di risposte partendo dal presupposto che l’accentramento non è mai la soluzione ai problemi che vengono dal territorio e quello di Cles, con gli investimenti fatti e con le professionalità acquisite, si differenzia dagli altri ospedali di valle» - ha detto Mucchi.

Oltre al DH oncologico che riparte è stata ribadita la piena funzionalità del Punto nascite che verrà potenziato con una sala chirurgica dedicata; l’ortopedia; la chirurgia con il blocco chirurgico d’eccellenza, e in prospettiva l’attivazione di posti in terapia intensiva (ne sono previsti 6) e 8 in semi-intensiva. L’attenzione però si focalizza sul Pronto Soccorso, che di un ospedale del territorio rappresenta il vero cuore pulsante. «Anche su questo abbiamo aperto un canale e l’Azienda si è impegnata a fare entro la prossima primavera uno studio di fattibilità. Ipotizziamo una sistemazione del PS nel posto della palazzina demolita qualche anno fa per motivi strutturali. Anche in quest’ottica il comune di Cles ha messo in previsione un collegamento viario diretto con via Trento per decongestionare dalle ambulanze la via Degasperi» - ha detto Mucchi. Ed ha concluso ricordando i 2 milioni e rotti di euro già impegnati dalla sua amministrazione per i parcheggi nell’area ospedale.

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