Sculture funzionali, Conta espone a Lucca

Valli del noce. “Giorgio Conta, scolpire un territorio” Sono questi titolo e tema della mostra personale del giovane artista di Monclassico che fino al 9 giugno espone una trentina di sue scultura a...



Valli del noce. “Giorgio Conta, scolpire un territorio” Sono questi titolo e tema della mostra personale del giovane artista di Monclassico che fino al 9 giugno espone una trentina di sue scultura a Lucca. Le opere sono in mostra nel Lu.C.C.A. Lounge & Underground (orario da martedì a domenica 10-19, chiuso lunedì, ingresso libero) organizzata con il sostegno della Provincia e di Zadra Interni (azienda di Mollaro, Predaia) e il contributo del Gruppo Miniera San Romedio, l’azienda che è subentrata alla Tassullo. La mostra, che sta destando molto interesse, è aperta da una settimana; domenica alle 18.30 sarà possibile approfondire la conoscenza del lavoro di Conta durante l’incontro con l’artista condotto da Maurizio Vanni, che si terrà sempre nel Lu.C.C.A.; tra i presenti anche Massimo Zadra, titolare della ditta di Mollaro.

È dunque lo spirito di appartenenza al luogo di origine il filo conduttore di “Scolpire un territorio”. Giorgio Conta è un artista che non ha mai approfittato della globalizzazione per definirsi un figlio del mondo, ma che ha sempre ostentato la sua provenienza e il suo amore per quel territorio trentino che vanta una tradizione scultorea lignea unica al mondo. «Conta – scrive Vanni – è figlio della propria terra: dal generoso ricorso al legno alla molteplicità stilistica della sua plastica (possibile riferimento alla pluralità dei paesaggi del Trentino), tutto conduce a scoprirlo nel suo contesto geografico. Molte delle sue figure, ad esempio, potrebbero essere riferite alle articolate cartografie delle montagne ed alcuni cambi di ritmo nel lavorare la materia non possono non ricordarci che la provincia di Trento è da sempre un territorio di confini culturali, sociolinguistici e geomorfologici». «Non dobbiamo farci ingannare dallo sguardo perso nel vuoto dei suoi personaggi: il suo mondo -aggiunge Vanni - si mantiene sempre in equilibrio tra due dimensioni».

Nella mostra a Lucca fa la sua apparizione anche quella che potremmo definire scultura funzionale nella quale la libertà espressiva viene messa a servizio di un oggetto artistico di uso quotidiano: una seduta per più persone. Un lavoro di meta-design, realizzato in collaborazione con l’azienda Zadra Interni, che apre le porte al bello e all’unico entrando nella vita di tutti i giorni di un museo, di un luogo pubblico o di un’abitazione privata. «La mia nuova sfida – afferma Massimo Zadra – è di portare l’originalità dell’opera d’arte funzionale all’interno della quotidianità di luoghi che, troppo spesso, diventano anonimi per l’utilizzo eccessivo di oggetti privi di identità». G.E.















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