“Quarantena attiva”, soluzione necessaria per le campagne

Valli del noce. Campagne sicure anche in epoca di coronavirus sia per quanto riguarda gli operatori agricoli sia per tutte le filiere ad esse collegate come gli agriturismi che nelle due valli...



Valli del noce. Campagne sicure anche in epoca di coronavirus sia per quanto riguarda gli operatori agricoli sia per tutte le filiere ad esse collegate come gli agriturismi che nelle due valli contano decine di esercizi. Lo scrive in una nota la Coldiretti riprendendo il dato emerso da una analisi condotta a livello nazionale sulla base delle denunce complessive di infortunio pervenute all’Inail tra fine febbraio e il 15 maggio 2020.

Delle 43.399 denunce di infortunio da Covid 19 al lavoro registrate dall’Inail appena lo 0,06% riguarda l’agricoltura dove nelle 730mila imprese italiane non si è peraltro mai smesso di lavorare per garantire le forniture alimentari alla popolazione.

«Un risultato che – sottolinea la Coldiretti - dimostra il maggior livello di sicurezza nelle campagne dove si lavora spesso all’aria aperta ed è più facile mantenere le distanze grazie ai grandi spazi disponibili».

Agritur ok

«Una buona notizia – scrive il presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige Gianluca Barbacovi - sia per le imprese agricole che per i lavoratori impegnati in agricoltura, ma anche per chi sceglie di passare le vacanze a contatto con la natura in uno degli agriturismi, realtà che nelle due valli vantano numeri significativi con 85 azienda agrituristiche attive in valle di Non ed altrettante in valle di Sole. Gli agriturismi sono quasi sempre situati in zone isolate della montagna, in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e con ampi spazi esterni, il luogo ideale per garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio».

Gli stagionali

Buona notizia anche in vista dell’arrivo di centinaia di lavoratori stagionali impiegati nelle campagne della valle di Non sia per quanto riguarda le operazioni di dirado manuale in campagna sia per la lunga stagione della raccolta a partire dalle ciliege (fine giugno) e piccoli frutti per proseguire con le mele, dalle precoci gala fino alle più tardive golden e fuji.

«I dati forniti dall’Inail – continua la nota diffusa dalla Coldiretti – aprono, infatti, la strada alla disciplina della “quarantena attiva” per consentire ai lavoratori provenienti dall’estero di collaborare immediatamente in azienda tenendosi separati dagli altri dipendenti. Una soluzione che consente di garantire professionalità ed esperienza alle imprese agricole italiane grazie al coinvolgimento temporaneo delle medesime persone che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese». G.E.















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