Più sicura la forestale del Luc 

Bolentina, la Comunità affida l’incarico ma Fantelli ha lì un maso: «Non ho interessi, volontà popolare»



VALLE DI SOLE. La forestale del Luc, che un tempo era l’unica via di comunicazione tra il paesino di Bolentina, che sta a mille metri di quota, e gli altri abitati più in basso nella valle, presto potrebbe tornare ad essere una strada sicura, sulla quale i mezzi agricoli transitano facilmente. Una condizione indispensabile per salvare dall’avanzata del bosco i “prati aridi” e i “pascoli magri”, superfici ora abbandonate che si estendono sul versante esposto a sud della catena del Cevedale. Il recupero dei prati aridi in quanto ambiente importantissimo sotto il profilo paesaggistico e naturalistico, uno scrigno in cui crescono varietà floristiche pregiate e per questo riconosciuti habitat di importanza comunitaria, è una delle azioni previste nel Piano di Gestione della Rete di Riserve Alto Noce.

La Comunità della Valle di Sole, ente capofila della Rete, per ora ha affidato a un tecnico l’incarico di progettazione dell’intervento di sistemazione della strada. La delibera del comitato esecutivo è del 29 marzo, ad approvarla il presidente Guido Redolfi e l’assessore Alessandro Fantelli, che è anche il presidente della Rete di Riserve Alto Noce. Assente giustificata l’assessore Luciana Pedergnana, che quel giorno aveva un incontro istituzionale a Trento. E fin qui nulla da dire, anzi. Perché la riqualificazione della strada del Luc è un’opera fortemente voluta anche dai Comuni di Dimaro Folgarida e di Malé, nonché dalle Asuc di Monclassico e di Bolentina. L’unico problema, secondo una segnalazione arrivata in redazione, è che Fantelli è comproprietario di un maso - uno dei cinque presenti nella zona - davanti al quale passa la forestale e quindi, nel decidere per la sistemazione della strada, avrebbe seguito sì la volontà della Rete di Riserve, ma anche guardato ai propri interessi.

Quando gli chiediamo se questo sospetto sia fondato oppure no, Alessandro Fantelli risponde con la tranquillità di chi sa di essersi comportato correttamente. «È vero che dal 2011, con altre due persone, sono proprietario del rudere di un vecchio maso lungo la strada del Luc, ma dire che per questo sono interessato ai lavori sulla forestale non ha molto senso. In realtà si tratta di un intervento ampiamente condiviso e per quanto mi riguarda, in qualità di pubblico amministratore ho agito su mandato del comitato di gestione della Rete di Riserve Alto Noce, che sulla proposta ha espresso voto positivo e unanime: e quella volta, se non ricordo male, su 19 componenti erano presenti in 17. E poi c’è anche la volontà dei Comuni di Dimaro Folgarida e Malé. Quest’ultimo, tra l’altro, ha avviato la proceduta per la declassificazione a pista forestale di tipo B del tratto di strada di sua competenza. Questo significa che se attualmente chiunque può passare su quella strada, dopo, quando sarà una pista, dovrà avere l’autorizzazione».

Sempre l’amministrazione comunale di Malé - ricorda Alessandro Fantelli - sui lavori ha indetto un referendum tra i residenti di Bolentina: 30 votanti, 29 sì e un solo no. «Gli abitanti del paese ci tengono anche perché la strada forestale, una volta che sarà migliorata, rappresenterà la via di collegamento alternativa in caso di valanghe che ostruiscono la strada principale». Inoltre, aggiunge l’assessore e presidente della Rete di Riserve, analoghe opere di riqualificazione di vecchie strade di montagna sono previsti anche ad Arnago e Castello. «Affermare che perseguo un interesse personale è strumentalizzare un’opera la cui funzionalità è riconosciuta dalla stragrande maggioranza dei proprietari delle aree attraversate dalla strada del Luc e dei residenti, oltre che da Rete, Comuni e Asuc», conclude Fantelli.

Secondo chi non la pensa come lui e che avrebbe preferito che sulla delibera del 29 marzo si fosse astenuto, quel giorno l’assenza di Luciana Pedergnana era più strategica che giustificata, appunto perché il terzo componente del comitato esecutivo della Comunità Valle di Sole avrebbe nutrito forti perplessità sulla regolarità dell’atto. Una supposizione di cui abbiamo chiesto alla stessa Pedergnana: «Il 29 marzo ero a Trento - risponde l’assessore - per partecipare ad un incontro sulle attività per anziani. Fantelli lassù ha un maso? Non lo sapevo...».

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