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Museo civiltà solandra, tutto su www.portalememoria.it

MALÉ. Il Museo della civiltà solandra ha trovato il suo scrigno. Niente serrature di sicurezza per un contenitore che deve mettere in sicurezza non diamanti o collane ma schede, oggetti altrettanto...



MALÉ. Il Museo della civiltà solandra ha trovato il suo scrigno. Niente serrature di sicurezza per un contenitore che deve mettere in sicurezza non diamanti o collane ma schede, oggetti altrettanto preziosi frutto di un certosino lavoro di catalogazione promosso dal Centro Studi della Val di Sole in collaborazione con l’Associazione Mulino Ruatti e dall’Associazione “El brenz”. L’esito di tanto lavoro partito nel 2013 è la creazione di “www.portalememoria.it”. L’occasione per presentarlo ufficialmente c’è stata nei giorni scorsi e a ospitarla è stata per la sede del Museo presso la vecchia pretura di Malé con la presentazione del presidente del Centro Studi Marcello Liboni.

Federica Costanzi ha fatto gli onori di casa a un luogo della memoria cui è legata fin da bambina quando papa Cesare e mamma Mariotta erano impegnati insieme a Italo Covi alla realizzazione del museo aperto al pubblico nel 1978; e giustamente Federica ha espresso non solo la sua soddisfazione per la realizzazione di questo portale ma anche il fortissimo senso di liberazione e sollievo derivatole da quella che è la risposta azzeccata ad un vero e proprio tarlo con cui hanno dovuto fare i conti per anni gli amministratori del Centro Studi ossia la paura che il museo potesse rimanere solo un luogo di custodia di tutti questi oggetti senza avere la capacità di comunicare ai posteri le fatiche, le soddisfazioni, i bisogni e la genialità della soluzioni, ossia la ricchezza emotiva derivante dall’utilizzo concreto di oggetti di cui oggi a prima vista sfuggono valenza, rilevanza, rilievo, significato, validità e valore.

Dopo una prima presentazione di Luisa Guerri (presidente del museo Mulino Ruatti e coordinatrice dei lavori), Nicola Pedergnana, estensore con Federica Cappello e Veronica Ciccolini delle schede digitali inserite nel portale che descrivono ciascuno degli oggetti presenti al Mulino Ruatti, alla Fucina Marinelli e al Museo della Civiltà solandra, ne ha spiegato i dubbi, le scelte e le caratteristiche finali. Dal canto loro gli appassionati dell’associazione El Brenz coordinati dal presidente Cristian Bresadola hanno realizzato filmati, a loro volta presenti nel portale e segnalati nelle schede stesse in cui anziani spiegano lo scopo e le modalità d’utilizzo degli oggetti, un’attività che continueranno a fare con anziani che conoscano l’uso e le funzioni di oggetti presenti nei tre musei etnografici.













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