«Mele, quantità e qualità sono più che buone» 

Renetta in crescita del 4-5%, aumenti più consistenti per Gala e Red Delicius Il presidente di Melinda soddisfatto: «Ma per i prezzi aspettiamo fine ottobre»


di Giacomo Eccher


VAL DI NON. Le mele Renetta del Canada in leggera crescita sulle previsioni (4-5% in più) e aumenti più consistente di Gala e Red Delicius mentre è presto per farsi un’idea precisa sulla mela regina, la Golden Dlicius, la cui raccolta è entrata nel vivo in questi giorni anche nella media valle di Non.

«Un andamento che ad occhio possiamo definire più che buono in termini di qualità e finora anche il tempo ci sta aiutando nella raccolta, ma sui quantitativi è davvero presto per pronunciarsi», commenta il presidente di Melinda, Michele Odorizzi. I calibri sono nella norma, la qualità dei frutti ottima e dal punto di vista organolettico e qualitativo la situazione è giudicata molto buona. Dopo l’annata decisamente no del 2017, questa campagna di raccolta ha riportato ottimismo tra i frutticoltori con i magazzini che si stanno via via riempiendo e le montagne di bins accatastati sui piazzali delle cooperative che si stanno assottigliano giorno dopo giorno.

E i prezzi? «Settembre non è mai un mese di mercato delle mele, capiremo qualcosa solo dopo ottobre», si limita a dire in proposito Odorizzi. Le stime fatte in estate da Prognofruit sulla produzione di mele in Europa prevedevano un’annata di grande produzione con un volume di mele disponibile nella zona comunitaria che potrebbe essere tra i più alti di sempre. Previsioni che poi si sono successivamente ridimensionate a causa della siccità di agosto, che peraltro non ha toccato il Trentino Alto Adige grazie alla diffusione capillare dei sistemi irrigui, e la conseguente diminuzione del calibro dei frutti.

Per l’Italia Prognofruit quest’anno prevedeva una produzione stimata in 2.199.526 tonnellate, in recupero rispetto a quella particolarmente scarsa dello scorso anno, ma in leggera riduzione (-6%) rispetto alla media 2014 - 2016.

Gli andamenti della produzione variano da regione a regione recuperando grosso modo la perdita dello scorso anno ed attestandosi, per quanto riguarda il Trentino Alto Adige, al di sotto del pieno potenziale produttivo.

L’attesa vera è dunque per il mercato: l’inizio della stagione commerciale 2018/2019, essendo totalmente libero da mele dell’annata precedente, potrebbe giocare a favore di quella entrante. Note di preoccupazione vengono invece dal prolungamento della chiusura del mercato russo e la instabile situazione economica e politica nei principali paesi Nord Africani che rimangono elementi importanti per la commercializzazione delle mele. Da considerare anche la progressiva maggiore disponibilità di varietà moderne ed apprezzate dal mercato ed il ruolo dell’industria di trasformazione, che potrebbe rappresentare una valvola di sfogo interessante per i frutti di bassa qualità, lasciando spazio alle mele di qualità.

In questo contesto le aspettative per la stagione commerciale 2018/2019 restano ragionevolmente positive, soprattutto per i frutti di qualità e calibro superiore e per la forte organizzazione del sistema melicolo italiano, che rappresenta un fattore di competitività determinane, in particolare per guidare il processo di innovazione varietale e per l’esportazione.

Nel prossimo futuro l’impegno del sistema produttivo melicolo orienterà ancora maggiore energia verso l’export, ma per un effettivo successo resta indispensabile un vero approccio di sistema, partendo da una chiara scelta politica di base, per un preciso e maggiore coinvolgimento delle strutture ministeriali competenti.















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