Le Valli del Noce vanno orgogliose  degli allievi kenioti

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EVA POLLI


VAL DI SOLE. Splendide notizie arrivano da Mitunguu in Kenya, nome diventato familiare ai molti nelle Valli del Noce che contribuiscono con le adozioni a distanza ad aiutare a casa loro gli ormai oltre 400 bambini ospitati da Shalom home. Nell’esame finale della classe ottava, la scuola di Mitunguu infatti è al primo posto nella classifica dei voti di tutto il distretto. Anche in Kenya l’esame viene predisposto dal Ministero dell’Istruzione e si svolge lo stesso giorno e alla stessa ora in tutto il paese. Così commenta l’ambizioso traguardo Giuliana Cova, presidente di Melamango onlus. «Evidentemente - commenta - quando si conosce il vero significato di "avere l'opportunità di studiare", si dà il massimo per sfruttare al meglio questo privilegio». 

Che i bambini accolti a Shalom home siano certi che quella dello studio è la loro occasione per un futuro migliore, è fuori discussione; lo attestano certo i risultati del “Kiagu Division Opener Term one results analysis for standard eight 2019” (il loro Invalsi) che si ripetono da qualche anno. Ancor di più è radicato nella storia di Shalom home fin dalla sua nascita profondamente voluta dai quaranta bambini che padre Francis Gaciata aiutò a superare una condizione di miseria fisica e psichica che sembrava insuperabile; per farlo li aiutò con la costruzione della prima squallida scuola che guardata con i nostri occhi poteva apparire solo una grande stanza, impolverata e buia, riempita di panche dalle varie misure, costruite con delle vecchie assi ritrovate qua e là, dove le pareti si erano trasformate in lavagne ma che ai loro occhi era più bella del miglior college americano, bellissima perché bellissima era la prospettiva di un futuro e la possibilità di abbandonare quella spiaggia in cui era possibile soltanto abbandonarsi ad una morte lenta per mettere fine al tormento della fame.

Naturalmente a render oggi possibile tutto questo sono anche gli aiuti e la supervisione organizzativa che arrivano dal Trentino e che si stanno sempre più avvicinando all’obiettivo di creare a Mitunguu una comunità capace di costruirsi e crescere autonomamente. E.P.













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